Ucraina, il ministro Mogherini a Mosca

"La soluzione del conflitto è possibile"

Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini insieme al collega russo Sergei Lavrov (Foto: Reuters)

Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini insieme al collega russo Sergei Lavrov (Foto: Reuters)

La titolare degli Esteri ha incontrato il collega russo Sergei Lavrov: “Crediamo che il cessate il fuoco possa essere un primo passo”. Dall’omologo russo parole di gratitudine per il supporto dato dall’Italia

La risoluzione del conflitto attraverso canali diplomatici in Ucraina è ancora possibile. Questo è quanto ha dichiarato ieri a Mosca il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, in seguito ai colloqui intercorsi con il suo omologo russo, Sergei Lavrov, il quale ancora una volta ha dovuto destreggiarsi tra diplomazia ed economia, dietro le quali si cela senza dubbio una grande euro-politica.

L'incontro con Putin

Durante la sua visita a Mosca, il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha incontrato anche il presidente russo Vladimir Putin. “Speriamo che la presidenza italiana dell'Ue sia l'occasione per riportare i rapporti tra Mosca e l'Europa al livello dei rapporti tra Italia e Russia”, ha detto il capo del Cremlino durante la visita. Aggiungendo che la Federazione darà massima disponibilità a “lavorare su un cessate il fuoco immediato, bilaterale e incondizionato”.

"Siamo convinti che occorra fare ogni tentativo per stabilizzare la situazione in Ucraina - ha dichiarato il ministro Mogherini -. Abbiamo fiducia. Crediamo che il cessate il fuoco possa essere un primo passo". A sua volta Lavrov ha detto che la Russia è grata all'Italia e al presidente dell'Unione europea per il supporto dato nella risoluzione della crisi in Ucraina. "Concordiamo circa la necessità di attuare gli accordi che sono stati presi durante la riunione di Berlino relativi al raggiungimento di una tregua immediata, incondizionata e bilaterale sulla base della quale si possa instaurare un dialogo che contribuisca a risolvere tutti i problemi politici che l’Ucraina sta vivendo”, ha detto il ministro russo.

Lavrov ha anche affermato che Mosca è pronta a discutere con gli investitori stranieri circa i loro interessi economici in Crimea. Questo riguarda sia i cittadini che le organizzazioni dell'Ucraina. Ha sottolineato che esistono delle apposite strutture russe dedicate alla Crimea: un Ministero, l’Ufficio di Rappresentanza ufficiale, così come le autorità della stessa Repubblica e di Sebastopoli. "Tutti coloro che hanno delle questioni specifiche da risolvere relative agli investimenti fatti in precedenza in Crimea, legati ad alcune obbligazioni statali, possono rivolgersi a queste strutture, ha detto Lavrov. Detto questo, afferma che “non consiglierebbe a nessuno” di "prendere in considerazione l’idea di intraprendere delle azioni di forza in Crimea: "In Russia esiste un protocollo di sicurezza nazionale, in base al quale ci comportiamo. La nostra posizione è chiara: stiamo compiendo un atto di giustizia storica basato sul libero arbitrio. Nessuno può negare a qualcuno di avere questo o quel punto di vista, anche in Russia”. Ricordiamo che una settimana fa il nuovo ministro della difesa dell’Ucraina ha promesso una "parata della vittoria" a Sebastopoli.

I ministri si sono confrontati anche sul tema sempre più controverso, a causa dei funzionari di Bruxelles, della costruzione del gasdotto “South Stream”. Secondo Lavrov, la Russia non vede alcuna ragione per fare retromarcia sugli accordi intergovernativi intrapresi nell’ambito del progetto del gasdotto. Questo è quanto ha affermato lunedì durante una visita in Bulgaria e martedì in Slovenia. Ieri Lavrov ha inoltre dato la disponibilità di Mosca a proseguire il dialogo con la Commissione europea e i paesi che partecipano al progetto: "Sono sicuro che troveremo una soluzione”, ha concluso.

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