Sotto il controllo dell'Onu

La preoccupazione principale del Ministero degli Esteri Russo sta nel fatto che, per disperdere le manifestazioni, possano essere impiegati uomini appartenenti a compagnie militari private americane (Foto: AP)

La preoccupazione principale del Ministero degli Esteri Russo sta nel fatto che, per disperdere le manifestazioni, possano essere impiegati uomini appartenenti a compagnie militari private americane (Foto: AP)

La Russia non invierà truppe di pace in Ucraina senza l'autorizzazione delle Nazioni Unite

Le truppe di pace russe non possono essere inviate nella regione di Donetsk, Ucraina, senza che vi sia il consenso da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Lo ha dichiarato il capo del Comitato per la difesa e sicurezza del Consiglio della Federazione (Camera Alta del Parlamento della Federazione Russa), Viktor Ozerov. Nel frattempo il Ministero degli Interni della Federazione Russa ha lanciato un monito a Kiev circa l’utilizzo della forza per reprimere le manifestazioni di protesta nelle regioni orientali dell’Ucraina. La preoccupazione principale del Ministero degli Esteri Russo sta nel fatto che, per disperdere le manifestazioni, possano essere impiegati militari appartenenti a compagnie militari private americane.

Commentando la possibilità che il consiglio popolare autoelettosi di Donetsk richieda l’invio del contingente di pace russo nella regione di Donetsk, Ozerov ha affermato che la Russia non ha il diritto di introdurre unilateralmente le truppe nel territorio di un altro stato senza una decisione in tal senso da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU. In questo caso - ha dichiarato Ozerov - la Russia, come membro fisso del Consiglio di Sicurezza e partecipante ai negoziati per la cooperazione e la sicurezza in Europa, potrà entrare a far parte del contingente delle truppe di pace atte a garantire la sicurezza.

Ozerov ha dichiarato: “Noi avevamo esempi di spedizioni di contingenti di pace nel territorio dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhasia, ma ciò avveniva all’interno del CSI. Ozerov ha ricordato che il Consiglio della Federazione, a marzo, nel corso di una riunione straordinaria, ha dato il proprio consenso al presidente della Russia affinchè vengano impiegate le forze armate della Federazione Russa in Ucraina. "Ciò era contingente alla situazione in Crimea ma nel far questo noi abbiamo agito sulla base degli accordi relativi alla flotta del Mar Nero e abbiamo solo rafforzato la sicurezza delle nostre basi", ha affermato Ozerov.

Commentando l’attuale situazione delle regioni orientali dell’Ucraina, nelle quali gli attivisti filorussi hanno annunciato che si svolgerà un referendum relativo alla suddivisione delle regioni, Ozerov ha notato che “forzare la situazione dall’esterno sarebbe controproducente”. Ha sottolineato che la Russia vuole stabilizzare la situazione in Ucraina, però il volere della popolazione deve essere rispettato e, secondo Ozerov, il referendum è il mezzo più democratico per far ciò. Più tardi in un’intervista rilasciata a Ria Novosti, il senatore ha aggiunto che in caso di massacri e inizio di pulizia etnica nell’est dell’Ucraina, Mosca può rivedere la propria posizione. “Se nell’est dell’Ucraina inizierà il genocidio della popolazione russa, lo sterminio di massa su base etnica e politica, uccisioni di massa, allora la Russia non starà ferma a guardare”, ha sottolineato.

Tra l’altro, come scrive il quotidiano Kommersant, le fonti del Ministero della difesa della Federazione Russa hanno dichiarato: “Nel Dipartimento militare non sono state date indicazioni relative all’avvio di operazioni militari di pace”. In questo contesto il Ministero degli Interni della Federazione Russa ha chiamato le autorità a Kiev affinchè interrompano immediatamente qualunque operazione militare che potrebbe portare allo scoppio di una guerra civile nel paese. Si parla di questo nel comunicato pubblicato all’interno della pagina ufficiale del Ministero degli Affari Esteri nel social network Facebook.

"In base alle informazioni in nostro possesso, nelle regioni a sud-est dell’Ucraina, in particolare a Donetsk, sono stati organizzati dei reparti della milizia interna e della guardia nazionale dell’Ucraina con la partecipazione anche di milizie armate illegali del cosidetto “Settore di destra”, si dichiara nel comunicato. Particolarmente preoccupante è il fatto che a questa operazione abbiano preso parte circa 150 specialisti americani dell’organizzazione militare Greystone, sotto forma di un’unità denominata “Falco”, hanno sottolineato all’ufficio del Ministero.

Si fa notare che il loro compito è quello di reprimere con la forza le proteste degli abitanti del sud-est del paese contro la politica delle autorità attuali ucraine. "Gli organizzatori e i partecipanti di questa provocazione portano in sé un’enorme responsabilità in quanto costituiscono una minaccia per i diritti, le libertà e la vita dei cittadini pacifici dell’Ucraina nonchè per la stabilità stessa dello stato ucraino”, ha avvertito il Ministero degli Interni della Federazione Russa.

Lo spostamento di forze speciali di polizia a est e a sud dell’Ucraina da altre parti del paese è stato confermato più tardi dal Ministro degli Affari interni nominato dal Parlamento, Arsen Avakov. "Queste forze speciali sono pronte a intraprendere missioni operative senza prendere in considerazioni le particolarità locali", ha affermato il servizio stampa del Ministero. Avakov ha chiamato “tutte le teste calde a mettere da parte in questo momento le critiche e i sentimenti di panico e aiutare invece la polizia a risolvere la situazione”. In precedenza il capo del Ministero degli Interni della Federazione Russa Sergei Lavrov, nel corso degli incontri con il Ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina Andrei Deschitsey, ha invitato le autorità di Kiev a risolvere il conflitto nel paese attraverso l’utilizzo della forza.

L'articolo è stato redatto sulla base di materiali tratti da Interfax, Ria Novosti e Itar Tass

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