Il Presidente russo incontra la stampa (Foto: Alexei Nikolski / Ria Novosti)
Per la prima volta dall’inizio della crisi ucraina, il Presidente russo rompe il silenzio. E incontra i giornalisti durante una conferenza stampa nel corso della quale ha delinea il punto di vista della Russia, esortando poi i politici di Kiev ad adottare misure per frenare le forze radicali e ripristinare l'unità nazionale.
Sulla situazione in Ucraina
L’unica valutazione che si può fare è che si è trattato di una presa del potere con le armi. Nessuno lo mette in dubbio. Ciò che mi chiedo, però, è: perché è stato fatto tutto ciò? Perché trascinare il Paese nel caos in cui si trova? Nessuna risposta. Hanno voluto, per caso, mostrarci la loro forza? Un’azione, a mio avviso, sciocca. Con queste azioni hanno solo scosso il Sud e il Sud-Est dell'Ucraina.
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Le reazioni dell'opinione pubblica |
Ho detto migliaia di volte alle nuove autorità ucraine: “Che cosa fate? Perché dividete il Paese?”. In generale, è necessario adottare una nuova costituzione e indire un referendum in modo che tutti i cittadini ucraini si sentano coinvolti nella formazione dei principi fondamentali. Ma ciò non è affare nostro.
Sulla possibile influenza straniera sulla situazione a Kiev
Il colpo di Stato in Ucraina è stato molto ben preparato. Gli istruttori occidentali hanno fatto un buon lavoro. Tuttavia, se il potere fosse stato forte, non ci sarebbero stati nazionalisti in grado di compiere i grandi disordini che hanno causato quello a cui stiamo assistendo ora. A volte penso che da qualche parte in America ci sia un laboratorio dove fanno esperimenti sul resto dei Paesi come fossero ratti, senza rendersi conto delle conseguenze di quello che fanno.
Sull’eventuale dispiegamento di truppe in Ucraina
L'eventuale utilizzo della forza potrebbe essere innescato solo da un caso estremo. Come sapete, il Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich ha chiesto alla Russia di usare la forza militare per salvare la vita e tutelare il benessere della popolazione locale. In diverse zone dell’Ucraina, tra cui Kiev, assistiamo a un gran proliferare di neonazisti, nazionalisti e antisemiti. Il ricorso all’esercito rimane l’ultima risorsa.
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Cinque domande sulla Crimea |
Non abbiamo intenzione di combattere contro il popolo ucraino. Se decideremo di inviare le truppe, lo faremo solo per proteggere i civili. Non vogliamo schiavizzare nessuno né imporre nulla, ma, naturalmente, non possiamo rimanere indifferenti se vediamo che la popolazione russofona diventa vittima di abusi e inizia a essere perseguita e uccisa.
Sulla situazione in Crimea
Non c'è stato nessuno scontro. L'unica cosa che abbiamo fatto è rafforzare le difese delle nostre strutture. Non abbiamo intenzione di interferire, ma crediamo che tutti i cittadini ucraini, in egual misura, dovrebbero avere il diritto a partecipare alla vita del Paese e a determinarne il futuro.
I gruppi armati che hanno occupato la Crimea sono forze locali di autodifesa. Noi non abbiamo preso parte alla loro preparazione.
L’annessione della Crimea al territorio russo non è contemplata. Il futuro della Crimea è nelle mani dei residenti della regione, che sono liberi di decidere il loro destino. Nessuno ha tolto alla Nazione il suo diritto all’autodeterminazione. Non abbiamo nessuna intenzione di provocare nessuno, né di instillare sentimenti simili.
Su Viktor Yanukovich
Non ha futuro politico. Mosca ha deciso di aiutarlo sulla base di considerazioni umanitarie, perché altrimenti sarebbe stato ucciso.
Sui prezzi del gas
La Gazprom non ha intenzione di tornare ai vecchi prezzi sul gas né di rinnovare gli sconti attuali, che in base agli accordi stipulati possono essere rivisti su base trimestrale.
Sull’assistenza finanziaria a favore dell'Ucraina
In linea di principio siamo disposti a intraprendere passi per offrire altre tranche di aiuti all’Ucraina ma i nostri partner occidentali ci hanno chiesto di non farlo. Ci chiedono di collaborare nel quadro del Fondo monetario internazionale così da incoraggiare il Governo dell'Ucraina ad attuare le riforme necessarie a garantire la ripresa economica. Il Governo sta ora valutando diverse opzioni.
Tre giorni fa ho incaricato il mio Governo di riprendere i contatti, a livello governativo, con i colleghi dei ministeri e dei dicasteri competenti in Ucraina al fine di non interrompere i legami economici che ci legano e di sostenerli nel tentativo di ripristinare l’economia.
Sulla reazione internazionale
Siamo accusati di condurre azioni illegittime. Da questo punto di vista andrebbero ricordate le azioni degli Stati Uniti in Iraq e in Libia. In questi Paesi, gli Stati Uniti agirono senza l’imposizione di nessuna sanzione o semplicemente ignorandole.
Le nostre azioni rispettano tutte le norme del diritto internazionale, dal momento che siamo in contatto con il Presidente legittimo dell’Ucraina. Esse inoltre coincidono con i nostri interessi, giacché in questo modo aiutiamo persone che sono strettamente legate a noi in termini di cultura e storia.
Sulle eventuali sanzioni contro la Russia
Chi vuole introdurre sanzioni contro la Russia deve valutarne le conseguenze, perché i danni saranno reciproci. I nostri partner hanno appoggiato la presa del potere con le armi e hanno riconosciuto la legittimità degli autori di questo colpo di Stato. Consideriamo controproducente e dannosa ogni minaccia rivolta nei nostri confronti.
Sul possibile boicottaggio dei Giochi paralimpici di Sochi
Solo persone che non hanno un’anima, cercherebbero di boicottare i Giochi paralimpici. Le Paralimpiadi non corrono nessun pericolo.
Articolo realizzato sulla base di materiale tratto da Ria Novosti
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