Putin ha dato disposizione di condurre consultazioni con i partner internazionali, compreso il Fondo Monetario Internazionale e i Paesi del G8, per quanto riguarda il sostegno finanziario all’Ucraina (Foto: AFP / East News)
Il Presidente Vladimir Putin ha incaricato il governo russo di occuparsi dello sviluppo delle relazioni economico-commerciali con l'Ucraina e di fornire a quest’ultima assistenza finanziaria e umanitaria. Nel frattempo, la Duma di Stato ha messo nuovamente in dubbio la capacità delle nuove autorità di Kiev di proteggere la popolazione russa dai nazionalisti radicali e ha iniziato a lavorare all’elaborazione di nuovi progetti legislativi per far fronte a un’eventuale disintegrazione dell’Ucraina.
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Ucraina, il vicolo cieco |
“Il Presidente Vladimir Putin ha incaricato il governo russo di continuare a lavorare con i propri partner a Kiev per sviluppare le relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi”, ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
Stando alle dichiarazioni di Peskov, Putin ha dato altresì disposizione all'esecutivo di condurre consultazioni con i partner internazionali, compreso il Fondo Monetario Internazionale e i Paesi del G8, per quanto riguarda il sostegno finanziario all'Ucraina.
“Inoltre, tenendo presente la richiesta di aiuti umanitari espressa dalle autorità della Crimea, il Presidente russo ha dato istruzioni al governo di considerare la questione, anche attraverso le regioni della Federazione russa", ha aggiunto il portavoce.
La Russia rimane nel frattempo preoccupata per la situazione nella parte orientale dell’Ucraina e in Crimea, che sono zone perlopiù abitate da cittadini russofoni. Dinanzi alla minaccia di persecuzioni organizzate contro i russi e altre minoranze nazionali, i deputati della Duma di Stato sono intervenuti proponendo una semplificazione non solo della procedura di rilascio dei passaporti russi agli ucraini, ma anche dell’iter di adesione alla Russia di nuovi soggetti federali.
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L'Ucraina dopo piazza Maidan |
Stando alle fonti parlamentari del quotidiano Kommersant, il partito Russia Giusta avrebbe proposto un emendamento alla legge del 2001 “Sulla procedura per l'ammissione nella Federazione Russa e la formazione, nella sua struttura organizzativa, di un nuovo soggetto federale”. Attualmente l’Art. 4 della legge ("Condizioni per l’ammissione nella Federazione russa di un nuovo soggetto”) stabilisce che la decisione sull’adesione alla Federazione russa di un altro Paese o di una parte di esso viene assunta “sulla base di un accordo reciproco tra la Federazione russa e dello Stato estero in questione”, che è stato avvalorato dal trattato internazionale. I rappresentanti di Russia Giusta propongono di semplificare questa procedura in modo che per consentire l’adesione di un territorio estero alla Russia sia sufficiente la "volontà del popolo”, espressa, ad esempio, mediante referendum.
I deputati della Duma segnalano che le prossime misure che Mosca potrebbe intraprendere dipendono unicamente dall’operato di Kiev e non nascondono che i nuovi disegni di legge potrebbero essere solo uno "strumento per esercitare pressione sul nuovo governo”. “È più che probabile che si tratti di una dimostrazione delle possibilità”, ha dichiarato al quotidiano Kommersant il politologo Georgy Chizhov, che non crede nella possibilità “dell’uso della forza” da parte di Mosca.
Anche il Tatarstan (una repubblica autonoma della Federazione russa, abitata prevalentemente da tatari) si è unito per cercare di risolvere la crisi in Crimea. Il Presidente della Repubblica russa del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, ha invitato i tatari della Crimea “a vivere in pace e in armonia con la popolazione russa”. Inoltre, ieri, nel corso di una riunione straordinaria del parlamento della Repubblica tatara, i deputati hanno condannato Maidan e hanno esortato i tatari russi, ucraini e crimeani a risolvere le "controversie interne" e a mantenere la pace interetnica. Il presidente del Parlamento tataro Farid Mukhametshin ha detto: “Non accettiamo nessun altro tipo di intervento che non sia di natura diplomatica o consultiva”.
L'articolo è stato realizzato sulla base di materiali tratti da Ria Novosti e Kommersant
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