Un anno in prima pagina

Un momento delle riunioni del G20 (Foto: Reuters)

Un momento delle riunioni del G20 (Foto: Reuters)

La caduta dei meteoriti, il passaporto concesso a Depardieu, passando per il caso Snowden e la tragedia di Kazan. La Federazione archivia un anno decisamente ad alta densità

In prima pagina sui giornali di tutto il mondo. Quasi ogni settimana. L'almanacco del 2013 russo è ricco di eventi che saranno ricordati a lungo. La pioggia di meteoriti negli Urali.  L’anno è cominciato con un evento dirompente accaduto a Cheljabinsk: la città degli Urali è stata colpita da un enorme meteorite. Durante la caduta, il corpo celeste ha sprigionato una potenza di oltre 500 chilotoni (30 volte in più dell'esplosione della bomba atomica di Hiroshima nel 1945). L'onda d'urto ha infranto le finestre di 7mila edifici e almeno 1.500 abitanti hanno riportato ferite a causa delle schegge di vetro e del crollo delle cornici delle finestre.

Il riemergere del nazionalismo

L’anno che sta per concludersi verrà ricordato anche per l’improvviso riaccendersi del nazionalismo. Tre omicidi avvenuti in diversi punti del Paese hanno scatenato proteste e disordini di massa presto degenerati in pogrom. Il primo degli episodi avviene nell'estate scorsa nella regione di Saratov, nel Sud della Russia. In una cittadina era stato ucciso un russo e il sospettato dell’omicidio era un giovane immigrato del Caucaso Settentrionale. Gli abitanti del luogo sono scesi in piazza chiedendo che fosse fatta luce sul delitto e anche che tutti gli immigrati fossero espulsi dal centro abitato. I disordini sono continuati per alcuni giorni. Poi, in ottobre, a causa di un episodio analogo, sono divampati proteste violente e disordini a Birjulevo, un quartiere all’estrema periferia di Mosca. Gli abitanti del quartiere chiedevano giustizia e la demolizione del mercato ortofrutticolo che, a loro avviso, era stato scelto come dimora da immigrati clandestini. Il mercato è stato effettivamente chiuso e l’uomo sospettato dell’assassinio catturato. Poi è stata la volta dei fatti di Arzamas, una città situata a 400 chilometri da Mosca. Lo schema si è ripetuto: omicidio, proteste, pogrom. Fortunatamente, in questo caso la polizia è riuscita rapidamente a riportare l’ordine e sono state fermate alcune decine di persone. Gli esperti affermano che queste ondate di nazionalismo sarebbero legate a un sentimento di malcontento diffuso e alla crescente ingiustizia sociale e che per superare le tensioni presenti nella società occorrerebbe innanzitutto che gli amministratori locali operassero in stretto contatto con i cittadini, senza aspettare che la gente vada in piazza a protestare.

Il personaggio

Prima il caso Snowden, quindi la Siria. Dopo la decisione di Forbes di indicare il Presidente della Federazione come l'uomo più potente del Pianeta, si apre il dibattito sulle motivazioni della scelta della rivista americana. Sulle ragioni politiche in base alle quali Putin ha conquistato lo scettro di uomo più potente del globo. Per un dibattito che ha coinvolto i maggiori opinionisti della Federazione

La tragedia di Kazan

Il 2013 è stato anche l’anno del grave incidente aereo di Kazan. Il 17 novembre un volo proveniente da Mosca, il 367, è precipitato in fase di atterraggio. Nel disastro, dovuto a un errore dei piloti, sono periti i 44 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio. Il jet ha perso improvvisamente quota e si è schiantato incendiandosi.

Le Universiadi

A Kazan (nel Tatarstan) hanno avuto luogo le Universiadi, manifestazione sportiva internazionale a cui partecipano studenti provenienti da tutto il mondo. Verrà ricordata come l'edizione dei record, con i loro 351 set di medaglie assegnati in 27 discipline sportive ai quasi 12 mila partecipanti, provenienti da 162 Paesi. Il numero più alto di medaglie e di record è andato alla squadra russa.

La furia del cielo

La più drammatica alluvione degli ultimi decenni è quella avvenuta nell’Estremo Oriente russo. Secondo le stime ufficiali, il numero delle persone colpite sarebbe di 183mila. Causa dell’inondazione sono state le piogge persistenti cadute sulla regione a partire da luglio. La furia della natura ha devastato la regione autonoma dell’Amur, la regione autonoma Ebraica e anche il distretto di Khabarovsk. Oltre 23mila persone sono state evacuate dalle loro case.

Il passaporto a Depardieu

A gennario, l'attore francese Gèrard Depardieu ha chiesto la cittadinanza russa, dopo l'inasprimento fiscale sui redditi alti. La sua decisione ha causato aspre critiche da parte dei politici francesi, ma l'attore è andato dritto per la sua strada e ha ottenuto il passaporto.

Il divorzio di Putin

Quest’anno il capo del Cremlino si è separato dalla moglie. L’evento ha avuto molta risonanza, influendo anche sugli indici di gradimento del capo dello Stato, che restano comunque alti. L’annuncio del divorzio è stato dato da Vladimir e Ljudmila Putin il 6 giugno, all’uscita dal Palazzo del Cremlino, dove avevano assistito al balletto Esmeralda. Il Presidente ha ammesso di non aver quasi incontrato la moglie negli  ultimi tempi. "È una decisione che abbiamo preso di comune accordo. Il nostro matrimonio è finito. Non ci vediamo praticamente più".

L'Arctic Sunrise

A settembre l’imbarcazione degli attivisti di Greenpeace Arctic Sunrise è stata bloccata durante un’azione pacifica nell’Artico contro la piattaforma petrolifera Prirazlomnaja. Gli ambientalisti avevano cercato di issare sull’impianto uno striscione che rivendicava la necessità di bloccare le estrazioni petrolifere nella regione. Fermati dalle guardie di frontiera, sono stati messi sotto arresto. In seguito gli attivisti, tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro, sono stati trasferiti a San Pietroburgo e liberati su cauzione.

La questione siriana e il G20

Nel campo della politica estera l'evento principale è stato il superamento della crisi relativa alla questione delle armi chimiche siriane. Poi il summit del G20, a San Pietroburgo, nel corso del quale non solo si è dibattuta la questione siriana, ma si sono concordate anche misure per lo sviluppo dell’economia mondiale.

Il caso Snowden

Il principale fattore di tensione nell'ambito della politica estera che ha coinvolto la Federazione nel 2013 è stato provocato dalla fuga dell’ex collaboratore dei servizi americani Edward Snowden, che ha ottenuto asilo a Mosca. Un caso che continua a essere discusso dalle opinioni pubbliche dei due Paesi.

L'articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Russia Oggi del 19 dicembre 2013

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