Russia e Nato, il dialogo continua

Lavrov durante un momento del vertice (Fonte: Reuters)

Lavrov durante un momento del vertice (Fonte: Reuters)

Antiterrotismo, proliferazione nucleare, questione siriana. Tra l'Alleanza Atlantica e la Federazione il lavoro comune prosegue. Per rendere il pianeta più sicuro

Soddisfazione bilaterale. E il lavoro da proseguire insieme. Dalla Siria alla questione irraniana affrontata durante il Ginevra2. Poi l'antiterrorismo e la questione ucraina. Mercoledì a Bruxelles ha avuto luogo la riunione del Consiglio Russia-NATO tra i ministri degli esteri dei paesi membri. Alla fine dell'incontro col segretario generale della Nato Anders Fog Rasmussen e con i colleghi dei 28 paesi dell'Alleanza Atlantica, il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha tenuto una conferenza stampa di venti minuti.

Le dichiarazioni di Lavrov. Il ministro si è dichiarato generalmente soddisfatto degli accordi raggiunti durante l'incontro. “Abbiamo svolto un buon lavoro durante l'assemblea del Consiglio Russia-Nato. Ci siamo scambiati le rispettive valutazioni in rapporto alla situazione mondiale attuale, e abbiamo espresso soddisfazione  constatando la presenza di movimenti positivi: gli accordi sulle armi chimiche in Siria, la programmazione della conferenza Ginevra–2, il programma nucleare iraniano. Tutto ciò evidenzia l'indubitabile successo del metodo politico-diplomatico per la risoluzione di crisi anche gravi. Possiamo dire che i nostri colleghi della Nato cominciano a comprenderlo sempre meglio che in passato”.

Misure antiterrorismo. Durante l'assemblea si sono tirate le somme della collaborazione tra Russia e Alleanza atlantica durante l'anno che sta per finire. E' stato creato un sistema che permette di individuare in modo tempestivo gli aerei che non obbediscono ai comandi inviati dalle basi di terra, vale a dire quelli dirottati dai terroristi, per garantirne la sicurezza. Si tratta di un grande risultato in ambito di sicurezza sul terreno comune a tutti i paesi membri del Consiglio Russia-Nato. L'alleanza atlantica e la Russia stanno inoltre lavorando a un programma molto complesso dal punto di vista tecnico: il progetto di “Localizzazione a distanza di sostanze esplosive” (Standex), destinato a contrastare il terrorismo nei luoghi di raccolta di grandi folle di persone.

Il caso afgano. Poi la collaborazione in Afghanistan in base alla risoluzione 1386 del Consiglio di sicurezza dell'ONU: è stato garantito il transito dei mezzi della ISAF da e verso l'Afghanistan; le forze dell'ordine di Afghanistan, Pakistan e dei paesi dell'Asia centrale sono state istruite nei metodi di lotta contro il narcotraffico. Alla fine di Novembre avevano usufruito del progetto formativo circa 3 milioni di persone, provenienti da sette diversi paesi. Uno dei progetti messi in cantiere è inoltre la preparazione del personale tecnico afgano che si occuperà dei Mi-17 e Mi-35 che andranno a formare la base del parco elicotteri del paese, e l'approvvigionamento continuo all'Afghanistan di pezzi di ricambio. Nell'aprile 2013 è arrivato in Russia il primo gruppo di tecnici del programma formativo, che ad oggi ha garantito la preparazione di 40 professionisti afghani.

Il dialogo con Kabul. In base al piano di collaborazione per il 2014, andrà avanti la creazione delle condizioni e dei mezzi necessari per garantire il trasporto sanitario delle forze armate afgane. Secondo quanto dichiarato da Lavrov, la Russia non può non preoccuparsi per lo sviluppo della situazione in Afghanistan dopo il 2014. La Russia infatti si trova nelle dirette vicinanze del paese. “E' per questo che riteniamo così importante mantenere un dialogo continuo, per essere al corrente dei progetti pianificati adesso per la creazione di una nuova missione Nato, e di una missione USA  in Afghanistan dopo il 2014. Dobbiamo capire gli obiettivi, le finalità, i mandati della nuova presenza di cui ora si discute, che sicuramente dovrà avere una solida base entro i limiti del diritto internazionale, sotto forma di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU”, ha spiegato il ministro.

La sicurezza dei diplomatici. Uno dei nuovi indirizzi della collaborazione tra Russia e Nato che vale la pena di sottolineare, è rappresentato dall'accordo sulla coordinazione del piano d'azione per garantire la sicurezza delle rispettive missioni diplomatiche nei paesi che si trovano in situazioni di crisi. E' atteso il progetto pilota per il riciclo delle vecchie munizioni militari russe nella regione di Kaliningrad. Le parti hanno discusso la possibilità di una partecipazione finanziaria da parte della Nato per creare un fondo fiduciario che permetta di raccogliere i mezzi necessari per effettuare lo smaltimento con tecnologie rispettose dell'ambiente. Il progetto verrà controllato dalla Russia e verrà realizzato in base alla legislazione russa.

Armi chimiche e nucleare. Russia e Nato hanno inoltre firmato una comune dichiarazione sul sostegno alle misure intraprese dall'ONU e dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche nella distruzione dell'arsenale chimico siriano. I 29 ministri hanno nuovamente confermato l'opportunità di indire una seconda conferenza di pace sulla Siria, “Ginevra-2”, nel gennaio 2014. Tra il ministro Lavrov e il segretario di stato americano John Kerry si è svolto un incontro a porte chiuse sulla preparazione della conferenza “Ginevra-2”. In conclusione dell'incontro, Sergei Lavrov ha inoltre dichiarato che se “il problema del nucleare iraniano verrà risolto e il programma nucleare iraniano verrà nesso sotto il severo controllo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia atomica, verranno a mancare i presupposti per la creazione dello scudo antimissili europeo”.

Il nodo ucraino. La delegazione russa ritiene che il Consiglio Russia-Nato dia la possibilità a tutti i paesi membri di arrivare a conclusioni positive. Secondo i diplomatici russi l'importante è che il lavoro del consiglio non venga compromesso da dichiarazioni non ponderate. Martedì i ministri degli esteri dei paesi Nato hanno invitato l'Ucraina a “porre fine all'utilizzo esagerato della forza” contro i manifestanti. “Non so perchè la Nato sottoscriva tali dichiarazioni, mentre il suo segretario generale Fog Rasmussen risponde a domande sull'eventualità che la Russia mandi delle truppe in Ucraina, - si è espresso abbastanza duramente il ministro Lavrov. -Non capisco perché vengano poste domande simili. Tutto ciò contribuisce solo a creare un quadro distorto della situazione, e a lanciare segnali che, in certe teste calde, potrebbero provocare una visione della situazione completamente sbagliata”.

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie