Putin e Letta, insieme oltre la crisi

Enrico Letta e Vladimir Putin  a Trieste (Fonte: Reuters)

Enrico Letta e Vladimir Putin a Trieste (Fonte: Reuters)

Passa attraverso ventuno accordi commerciali, sette intese governative e un protocollo culturale, il successo del vertice di Trieste tra Italia e Russia. Una cooperazione che diventa sempre più stretta

Accordi commerciali e diritti umani. Sono questi i due sentieri che portano al futuro delle relazioni tra Italia e Russia. Per un partenariato che si annuncia sempre più stretto. E che oggi a Trieste è stato declinato attraverso ventuno accordi commerciali, sette intese governative, un protocollo culturale. Valdimir Putin ed Enrico Letta. I volti distesi durante la conferenza stampa finale. L'intenzione è comune: saldare un legame "produttivo ed essenziale" per entrambi i Paesi. Già fissato l'appuntamento per il prossimo anno: Sochi, la città che ospiterà le Olimpiadi invernali il prossimo febbraio.

Al vertice - che inizia con un po' di ritardo rispetto alla tabella di marcia - l'attenzione degli osservatori si concentra subito sui temi economici. E data l'attuale congiuntura, non poteva essere altrimenti. Italia - ma si legge Europa - e Russia insieme per far scattare la scintilla che può portare il Vecchio Continente fuori dalla crisi. Il bilancio degli accordi firmati è importante: Enel e Rosneft, Eni con Rosneft e con Novatek, e Poste-Selex con le Poste russe. Poi il coinvolgimento di Mediobanca, Fincantieri, Pirelli. Il meglio del parco industriale italiano per gestire e rendere produttivo il legame tra i due Paesi.

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Enrico Letta segue il suo stile. Riconosce il primato della prassi rispetto alla teoria - "Ora bisogna lavorare per applicare tutto quello che abbiamo firmato" - e si dice ottimista. "C'è tanto lavoro da svolgere insieme". Poi i fiori all'occhiello. Soprattutto sul tema energetico: "In questo settore abbiamo avuto l'occasione di scambiare parole importanti". E anche pensando al prossimo semestre italiano di presidenza dell'Ue, il pensiero non può non correre al gas, alle tensioni tra Federazione e Ucraina.

Secondo Putin, Kiev deve prendere da sola la decisione. "Tra Russia e Ucraina sono stati firmati e sono attivi accordi sulla zona di libero scambio - ha detto -. Ciò significa che abbiamo annullato i dazi per un'intera serie di accordi doganali. La convenzione prevede che, se una delle parti sigla un accordo analogo con una terza parte, allora ognuno dei Paesi facenti parte della zona di libero scambio ha il diritto di uscire o di ritirare quelle agevolazioni che vengono offerte al Paese partner nell'ambito di questo accordo*.

Poi il nucleare. Ancora Letta: "Abbiamo espresso la speranza che l'accordo di Ginevra sull'Iran possa aprire una stagione nuova di relazioni internazionali". Un piano su cui la visita di Putin in Italia segna i riconoscimenti più alti. Il plauso del governo italiano dopo le parole con cui Papa Francesco ha salutato con favore l'impegno di Putin e della diplomazia russa per la questione in Siria. Ancora: i diritti umani. "Ci sono dei temi per i quali l'opinione pubblica delle nazioni occidentali mostra molta sensibilità", dice Letta.

Putin ricorda i numeri: "L'Italia è nostro il quarto partner commerciale". E grazie ai nuovi accordi firmati, molto probabilmente il volume di scambi tra le due nazioni "forse supererà i 50 miliardi di dollari". In definitiva: "l'amicizia" tra i due paesi esce rafforzata. E può incidere sull'intero piano delle relazioni internazionali. Soprattutto in vista del 2014, quando Roma assumerà la presidenza dell'Ue e Mosca ospiterà il G8.  

* L'articolo "Putin e Letta, insieme oltre la crisi" conteneva un'imprecisione, corretta dalla redazione. La frase "Putin ha affermato che Kiev non può siglare accordi di libero scambio con l’Europa senza passare per il beneplacito della Russia, visto che così era stato deciso negli accordi firmati tra l’Ucraina e la Federazione solo pochi mesi fa", riportata da Rai News 24, non corrisponde del tutto al vero. Durante la conferenza stampa Putin ha invece affermato che "l'Ucraina deve prendere da sola questa decisione", aggiungendo che "Tra Russia e Ucraina sono stati firmati e sono attivi accordi sulla zona di libero scambio. Ciò significa che abbiamo annullato i dazi per un'intera serie di accordi doganali. La convenzione prevede che, se una delle parti sigla un accordo analogo con una terza parte, allora ognuno dei Paesi facenti parte della zona di libero scambio ha il diritto di uscire o di ritirare quelle agevolazioni che vengono offerte al Paese partner nell'ambito di questo accordo". Russia Oggi si scusa con i propri lettori.

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