La stretta di mano tra Putin e Bergoglio

Papa Francesco accoglierà il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in Vaticano (Foto: Reuters/Vostock Photo)

Papa Francesco accoglierà il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in Vaticano (Foto: Reuters/Vostock Photo)

I conflitti mondiali, i diritti morali degli Stati e il rapporto tra le due Chiese. Il Presidente russo farà visita a Papa Francesco in un incontro storico che potrebbe segnare una svolta nel rapporto tra il Vaticano e la Russia

È partito tutto da quella lettera. Dalla missiva che Papa Francesco ha indirizzato a Vladimir Putin. Era il settembre del 2013. A San Pietroburgo si riunivano i 20 Grandi. E il mondo intero osservava i tragici fatti che scuotevano la Siria. “Rivolgo un appello affinché si riescano a trovare le vie per superare le diverse contrapposizioni. Abbandonando ogni vana pretesa di una soluzione militare”, scriveva Bergoglio.

Sono trascorsi due mesi da quella lettera. E la settimana prossima Putin farà visita al Papa. “Quel messaggio è servito a lanciare le basi per un dialogo costruttivo sulla questione siriana - ha affermato il portavoce del Presidente russo, Yuri Ushakov -. Quella lettera ha dato slancio a diverse interessanti iniziative, proposte anche dal nostro Presidente”.

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Non solo Siria, comunque. Durante lo storico faccia a faccia con il Papa, Vladimir Putin affronterà altre questioni di stretta attualità, come le relazioni tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa: “Ci aspettiamo che venga affrontata anche la questione della difesa della popolazione cristiana nel Nord Africa e in Medio Oriente”, ha sottolineato il portavoce. Si parlerà anche della salvaguardia delle priorità dei diritti morali internazionali e del coordinamento a livello internazionale con Onu, Unione Europea e Ocse.

Non è la prima volta, comunque, che Vladimir Vladimirovich fa visita al Papa: era successo nel 2000 e nel 2003 con Giovanni Paolo. Nel 2007 con Benedetto XVI.

All’incontro con Bergoglio, comunque, non saranno presenti rappresentanti della Chiesa Ortodossa. Non verrà inoltre trasmesso alcun messaggio da parte del Patriarca Kirill. Ad ogni modo non manca la speranza che l’incontro possa rafforzare le relazioni tra la realtà russa e il Vaticano: “Speriamo che questo evento avvicini la Russia al Vaticano; e la Chiesa Ortodossa a quella Cattolica”, si legge nel portale Interfax-Religion.

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Al termine del faccia a faccia con Papa Francesco, Putin farà visita al Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, insieme al ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov, al portavoce Yuri Ushakov e all’Ambasciatore russo in Vaticano, Aleksandr Avdeev.

Durante i colloqui con il Papa e il Segretario di Stato Vaticano verranno prese in considerazione le prospettive di cooperazione bilaterale in campo umanitario e sociale, oltre che nella sfera dell’arte, dell’istruzione e della scienza.

Particolare attenzione sarà poi rivolta alla collaborazione tra la Russia e il Vaticano nell’ambito della sanità. Ushakov ha infatti ricordato che il 19 settembre 2011 a Mosca è stato firmato un accordo di collaborazione tra il Centro scientifico di aiuto medico ai bambini disabili del dipartimento di Sanità di Mosca e la clinica Bambin Gesù di Roma.

Anche l’Istituto di Storia dell’Accademia Russa delle Scienze e il Pontificio Comitato di Scienze Storiche hanno lavorato a stretto contatto: nell’ottobre 2013 è stato siglato un documento di collaborazione tra queste istituzioni, valido cinque anni.

Molte le iniziative culturali in corso: il Museo Statale di storia contemporanea della Russia ospita una mostra dedicata alle tradizioni della Chiesa orientale e quella occidentale, mentre nei Musei Vaticani fino al 4 gennaio 2014 resterà aperta l’esposizione "Preziose Antichità. Il Museo Profano al tempo di Pio VI”, organizzata con il sostegno dell’Ermitage di San Pietroburgo.

Articolo realizzato sulla base di materiali tratti da newsru.com

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