Cina, Russia, Arabia Saudita e Cuba sono tra le new entry nel Consiglio per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite (Foto: Reuters / Vostock Photo)
No al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza. Con questi propositi, la Russia è entrata a far parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. L’Assemblea Generale dell’Onu ha detto sì all’ingresso della Federazione nel Consiglio con 176 i voti su 193. In totale sono stati selezionati 14 nuovi Paesi membri, compresi Cina, Cuba e Arabia Saudita.
Il rappresentante permanente della Russia all’Onu, Vitaly Churkin, ha annunciato che la Russia darà priorità alla lotta contro il razzismo, contro la xenofobia e altre forme di intolleranza. Spazio anche alla difesa dei valori tradizionali del Paese.
“Fra le priorità - ha affermato Churkin -, affronteremo la lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e altri tipi di intolleranza ad essi legati. La nostra attenzione poi si concentrerà sulla prevenzione del traffico degli esseri umani, sullo sviluppo del settore imprenditoriale, sui diritti umani e sulla salvaguardia dei valori tradizionali, sull’integrità del sistema giuridico e altre cose”.
Secondo quanto dichiarato da Churkin, la Russia “si è consolidata come un partner affidabile e responsabile nel campo della difesa dei diritti umani”. E ha aggiunto: “Il nostro contributo sugli accordi internazionali sta crescendo sempre di più”.
Il diplomatico ha poi sottolineato che la Federazione collabora attivamente con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
“La Russia partecipa ogni anno con un contributo volontario pari a due milioni di dollari”, ha ricordato Churkin.
La Russia ha fatto parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite dalla sua creazione, nel 2006, fino al 2012. Secondo Churkin la pausa di un anno è stata solamente una pausa forzata: “La normativa prevede che un Paese possa aderire al gruppo per un periodo non superiore a due trienni consecutivi”, ha spiegato.
Prima della votazione, però, non sono mancate le critiche da parte di qualche associazione che si batte per i diritti umani. I rappresentanti di Human Rights Watch, per esempio, hanno dichiarato che le candidature di Russia, Cina, Arabia Saudita e Cuba gettano fango sul Consiglio, che ha il compito di promuovere il rispetto universale e la difesa dei diritti umani, monitorando le situazioni di violenza .
Il testo è stato scritto con materiali tratti da Itar Tass e Golos Rossij
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