Snowden ottiene l'asilo: via libera in Russia

Il documento che permette a Snowden di restare un anno in territorio russo (Foto: Alexei Naumov / RIA Novosti)

Il documento che permette a Snowden di restare un anno in territorio russo (Foto: Alexei Naumov / RIA Novosti)

L'ex dipendente Cia, meglio conosciuto come la talpa del Datagate, ha ricevuto il documento dal Servizio federale dell'Immigrazione che gli ha permesso di lasciare l'area transiti di Sheremetevo e valicare i confini del Paese

Dopo quasi quaranta giorni di permanenza nell'area transiti dell'aeroporto Sheremetevo di Mosca, Edward Snowden, la talpa del Datagate, esce dal limbo e mette piede in territorio russo.

L'ex dipendente della Cia, nello scalo moscovita dal 23 giugno 2013, il 1° agosto ha ottenuto dal Servizio federale per l'Immigrazione il documento che gli ha permesso di lasciare l'area transiti ed entrare e muoversi liberamente in Russia. Accettata, dunque, la sua domanda di asilo politico nella Federazione, formalmente ufficializzata il 16 luglio 2013.

L'asilo temporaneo ha durata di un anno, fino al 31 luglio 2014, come ha precisato il suo avvocato, Anatoly Kucherena. A Snowden, cittadino americano, il suo Paese aveva annullato il passaporto, nella fuga che lo portava da Hong Kong a Mosca, con un mandato di estradizione sulla testa.

"È in un posto sicuro", ha affermato l'avvocato all'agenzia di stampa Interfax, senza voler rivelare, però, dove, per preservare la sicurezza del suo assistito, che è tra gli uomini più ricercati al mondo.

Stando a quanto riporta La Voce della Russia, il legale dell'americano ha detto ai giornalisti che l'ex dipendente della Cia "è molto stanco e scosso psicologicmente per la mancanza della sua famiglia e della sua ragazza rimasti in America". Voci si rincorrono sul prossimo arrivo a Mosca del padre dagli Usa.

Potrebbe vivere in hotel o affittare un appartamento, ha anche aggiunto l'avvocato. Se comunque Snowden non ha ancora un tetto, ha però già trovato un lavoro in Russia (oltre a, forse, una moglie): Pavel Durov, fondatore del social network russo VKontake, lo ha invitato a San Pietroburgo, offrendogli un impiego, attraverso un messaggio postato proprio su Vkontakte.

"Credo che Edward potrebbe essere molto utile per aumentare la protezione dei dati personali di milioni di nostri utenti", ha dichiarato Durov.

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