Snowden: eroe, traditore o spia?

Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, può essere considerato un eroe o un traditore (Foto: AFP / East News)

Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, può essere considerato un eroe o un traditore (Foto: AFP / East News)

"Russia Direct" ha raccolto le opinioni di un gruppo di esperti russi e americani, per capire chi è l’ex dipendente della Cia

Mentre Edward Snowden rimane nell’aeroporto Sheremetevo di Mosca, esperti e osservatori, tanto russi quanto americani, ci offrono il loro parere su come il caso possa influire sulle relazioni tra Russia e Stati Uniti.

Il caso di Edward Snowden, un ex dipendente della Cia e dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (Nsa), ha scatenato un dibattito internazionale sui potenti programmi di sorveglianza, creati dai servizi di sicurezza, per combattere il terrorismo.

Allo stesso tempo, il caso è stato descritto come un attacco contro i critici del sistema, sullo stile del fondatore e editore di Wikileaks, Julian Assange, che cercò rifugio presso l’Ambasciata dell’Ecuador a Londra. Dopo aver pubblicato cavi diplomatici e documenti dell’esercito degli Stati Uniti, Assange fu accusato di violenza sessuale in Svezia ed estradato dal Regno Unito.

Secondo i media russi, Edward Snowden si troverebbe ancora nella zona di transito dell’aeroporto Sheremetevo di Mosca, impossibilitato a partire a causa dell’annullamento del suo passaporto americano.

Il 25 giugno 2013, il Presidente russo Vladimir Putin ha confermato che Snowden si trovava ancora nell’aeroporto. Il leader russo ha respinto, definendole assurde, le accuse secondo cui la Russia avrebbe aiutato Snowden ad arrivare a Mosca.

“In effetti, sì, Snowden è arrivato a Mosca, ma è stata una sorpresa anche per noi, - ha dichiarato Putin in una conferenza stampa a Turku, dopo un incontro con il suo omologo finlandese Sauli Niinistö. - È atterrato come passeggero in transito. Non necessita pertanto né di un visto, né di nessun altro documento”.

“In qualità di passeggero in transito ha il diritto di acquistare un biglietto e volare dovunque egli voglia. Non ha varcato i confini di Stato, pertanto, non ha bisogno di un visto, - ha sottolineato il Presidente. - Qualsiasi accusa rivolta contro la Russia è assurda e priva di fondamento”.

Putin si è inoltre augurato che il caso non comprometta le relazioni tra Russia e Stati Uniti.

Russia Direct ha intervistato un gruppo di esperti russi e americani per chiedere il loro parere su Edward Snowden. Si tratta di un eroe nazionale o piuttosto di un traditore?

Fedor Lukyanov, responsabile del Consiglio per la politica estera e di difesa, direttore di Russia in Global Affairs

Edward Snowden può essere considerato sia un traditore che un eroe nazionale. C’è chi ritiene che abbia tradito gli interessi nazionali e chi lo vede, invece, come un uomo che sfida lo Stato.

Credo che la Russia non dovrebbe estradare Snowden. Non dovrebbe, in nessun modo, inviarlo negli Stati Uniti. Sarebbe una vergogna davanti al resto del mondo, visto che c’è molta gente che lo ammira. Del resto Snowden non è mai stato coinvolto in attività di spionaggio, ha solo rivelato informazioni importanti.

L’estradizione di Snowden rovinerebbe notevolmente l’immagine della Russia all’estero e dimostrerebbe come Mosca persegua solo obiettivi commerciali. Questo caso non dovrebbe essere oggetto di mercanteggiamento.

Allo stesso tempo, però, non dovremmo offrirgli asilo politico, dal momento che ciò influenzerebbe profondamente le relazioni Usa-Russia. Per Mosca, sarebbe ragionevole che un altro Paese gli desse asilo politico. Dopotutto, non ha mai collaborato con i servizi speciali russi, i quali non hanno nessun interesse in lui. Nel migliore dei casi, le autorità russe potrebbero usare il caso Snowden come arma propagandistica: Mosca, per esempio, potrebbe accusare Washington di dare la caccia a un "whistleblower" (così viene definito in lingua inglese un individuo che denuncia pubblicamente o riferisce alle autorità attività illecite o fraudolente all'interno del governo, di un'organizzazione pubblica o privata, ndr), che difende la libertà di espressione.

Nel caso in cui Snowden lasci la Russia e si rechi in un altro Paese, è improbabile che il caso Snowden comprometta le relazioni tra Stati Uniti e Russia. Qualora, invece, rimanga in territorio russo, potrebbe essere un ulteriore scoglio nei rapporti tra le due parti.

Russ Witcher, ordinario di Diritto nei Media presso la Scuola di Giornalismo della Tennessee Tech University. Autore di tre libri e editore di un quarto, tutti sui mezzi di comunicazione e la società nell’era Nixon

Sarebbe stato un eroe se fosse rimasto negli Stati Uniti per il processo. Snowden ha fornito al popolo americano informazioni importanti su come il governo degli Stati Uniti invada la privacy delle persone, ma ha anche infranto la legge. La Russia dovrebbe estradare Snowden. In caso contrario, gli Stati Uniti potrebbero pensare che la Russia stia dando rifugio a una persona che fugge dal nostro sistema giudiziario.

Gregory Feifer, ex corrispondente a Mosca, collaboratore della Radio Pubblica Nazionale (NPR) e di Radio Liberty

Non so se Edward Snowden sia un eroe, o semplicemente una persona che ha fatto ciò che credeva giusto per il suo Paese. Grazie all’uscita di qualche buon reportage investigativo, alle dichiarazioni di alcuni senatori e altri critici, e a ciò che il governo stesso ha ammesso nel corso di questi anni, non era un segreto che il governo americano stesse raccogliendo questo tipo di informazioni che Snowden ha descritto; ciononostante le sue rivelazioni hanno fatto sì che la questione schizzasse tra le priorità dell’agenda nazionale.

Lungi dall’essere un divulgatore disinteressato di segreti, Snowden sembra aver soppesato con cura quali documenti diffondere, prima di rilasciare una dichiarazione semplice ma eloquente: nonostante, all’apparenza, lo Stato non abbia fatto nulla di illegale, le sue azioni vanno contro lo spirito della Costituzione, e su questo gli americani hanno il diritto di dibattere pubblicamente. In generale, i funzionari della maggior parte dei Paesi dichiarano di agire per il bene dei loro Paesi, e spesso è così.

Tuttavia, nella mia esperienza, le società aperte hanno bisogno di persone ben informate per continuare a essere democrazie. Le sue azioni suscitano anche altri dibattiti, come la sensazione che abbia fornito a più di un milione di persone, molte delle quali senza alcuna relazione con il servizio pubblico, documenti di alta sicurezza.

Purtroppo, in casi come l’estradizione di Snowden, risulta impossibile separare le conseguenze legali da quelle politiche, per non parlare delle questioni etiche. Da un lato, la Casa Bianca si è rivelata un allievo petulante, incapace di mettere le mani su Snowden. Dall’altro, Putin è conosciuto per non essere un sostenitore dell’apertura e della libertà personale nel proprio Paese. Sarebbe davvero ipocrita utilizzare Snowden come bluff diplomatico per intimidire Washington.

In generale, sono dell’idea che i criminali dovrebbero essere estradati, ma la questione, qui, è più complessa. Penso che Snowden non dovrebbe essere inviato negli Stati Uniti, perché credo abbia fatto la cosa giusta. Quasi sicuramente verrà condannato a un minimo di 40 anni di carcere, per servire da monito ad altri potenziali informatori.

Non credo che questo fatto possa pregiudicare delle relazioni che di per sé sono già piuttosto deboli. Entrambe le parti hanno reagito male. Era già piuttosto facile caricaturizzare il sostegno quasi sovietico che la Russia prestava ai critici di quei Paesi percepiti da lei come nemici, e il caso Snowden non ha fatto altro che aiutare tutto ciò. Ciononostante è chiaro che nessuna delle parti vuole che lo scontro causato dall’arrivo di Snowden a Mosca continui, in quanto entrambi i Paesi sanno quanto facile sia potersi trovare dall’altro lato della medaglia.

Edward Lozanski, presidente dell’American University di Mosca

Non farei mai una cosa del genere e non appoggio per niente le azioni di Snowden. Credo sia ancora presto per poterlo chiamare eroe o traditore. A quanto pare, il pubblico americano è molto diviso su questo tema, pertanto è meglio lasciare che le acque si calmino e aspettare, per poter analizzare bene i fatti e le sue vere motivazioni.

La Russia, certamente, non dovrebbe estradare Snowden. Si tratta di una questione interna americana e la Russia non dovrebbe immischiarsi negli affari di politica interna degli Stati Uniti, soprattutto alla luce delle profonde divisioni in seno alla società americana. Guardando un attimo al passato: gli Stati Uniti rinvierebbero mai un disertore del Kgb in Russia? Se non ricordo male, non è mai successo, e non solo durante l’epoca sovietica, quando eravamo nemici, ma anche con Eltsin o, adesso, con Putin.

Il caso Snowden potrebbe danneggiare seriamente le relazioni tra Russia e Stati Uniti, pertanto quanto prima questa patata bollente lascerà la Russia alla volta dell’Ecuador o di qualsiasi altro Paese, tanto meglio. Per quanto riguarda l’immagine della Russia negli Stati Uniti, potrebbe addirittura migliorare, dal momento che almeno il 50 per cento della popolazione ritiene che Snowden sia un eroe.

Articolo tratto da "Russia Direct" e pubblicato in versione ridotta. Per leggere l'originale cliccare qui

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