La conferenza stampa post summit Russia-Ue del 4 giugno 2013, con il Presidente Vladimir Putin (al centro) e José Barroso (a destra) (Foto: RIA Novosti / Michael Klimentyev)
Al 31mo vertice Russia-Ue, svoltosi nella città di Ekaterinburg il 3 e il 4 giugno 2013, Mosca e Bruxelles si sono dichiarate pronte a coordinare i loro sforzi per promuovere la nuova conferenza internazionale sulla Siria, nonostante le divergenze sulle strategie concrete da attuare per risolvere la crisi in questo Paese. Nelle aree di cooperazione bilaterale, soprattutto in materia di visti, le due parti si sono invece perse nei dettagli.
La questione siriana
Il Presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente espresso il suo disappunto circa la decisione dell’Unione Europea di voler rimuovere l’embargo sulle spedizioni di armi in Siria. “Qualsiasi tentativo di influenzare la situazione con la forza o un intervento militare diretto è destinato a fallire e comporterà, inevitabilmente, gravi conseguenze umanitarie”, ha sottolineato Putin nella conferenza stampa svoltasi al termine del vertice.
Il Presidente ha inoltre ricordato che l’accordo tra Russia e Siria per la fornitura di sistemi di difesa aerea S-300 non è ancora stato implementato, mentre i mezzi di comunicazione informavano che la Russia avrebbe già consegnato alla Siria il primo lotto di S-300, nell’ambito dei contratti firmati con la leadership siriana prima dell’inizio del conflitto.
Putin ha infine aggiunto che Russia e Unione Europea si sono accordate per consolidare i loro sforzi congiunti in vista della nuova conferenza internazionale “Ginevra II”, voluta da Stati Uniti e Russia.
L’Ue appoggia l’iniziativa Usa-Russia su “Ginevra II”
Il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha a sua volta assicurato che l’Unione Europea sostiene l’organizzazione di una nuova conferenza sulla Siria e che si adopererà per mantenere unito il Paese mediorientale e far sì che possa godere presto di un governo democratico.
Secondo Van Rompuy, “ciò che sta avvenendo in Siria è una vera e propria catastrofe umanitaria e, anche se ci auguriamo che il secondo round di consultazioni a Ginevra porti a un grande cambiamento, dobbiamo già da adesso sfruttare tutti i canali in nostro possesso in modo da dare questo segnale a entrambe le fazioni del conflitto e garantire il libero accesso agli aiuti umanitari”.
Il presidente del Consiglio Europeo ha aggiunto che molti membri dell’Ue hanno deciso, per il momento, di non fornire armi ai rappresentanti dell’opposizione siriana, così da permettere ai negoziati di avanzare e avere successo.
L’eterna questione dei visti
Un altro problema che richiede un approccio coordinato tra Russia e Unione Europea è l’abolizione del regime dei visti. Prima dell’inizio della parte ufficiale dell’evento, il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato che l’accordo sulla semplificazione del regime dei visti tra Russia e Unione Europea potrebbe essere firmato nel prossimo futuro, non prima però di aver risolto i problemi tecnici.
Durante le sessioni di lavoro del vertice Russia-Ue, Barroso ha osservato che le parti sono riuscite a compiere importanti passi avanti in materia di visti. Secondo il presidente della Commissione Europea, i problemi tecnici, che interferiscono già adesso con la firma di un accordo, riguardano, in particolare, la fornitura di informazioni personali sui passeggeri. “Mi auguro che le autorità russe possano al più presto lascarsi alle spalle le loro attuali preoccupazioni”, ha detto Barroso.
Barroso ha inoltre sottolineato l’importanza di un nuovo accordo di base tra Russia e Unione Europea. Sia Mosca che Bruxelles sono interessate a completare questo processo il più rapidamente possibile. Il precedente accordo ha compiuto 20 anni ed è ormai sorpassato. Secondo il capo della Commissione Europea, il nuovo accordo porterà le relazioni bilaterali sul giusto binario.
A vertice concluso, Vladimir Chizhov, rappresentante permanente della Russia presso l’Ue, ha dichiarato ai giornalisti che il ciclo formale di negoziati, sul nuovo accordo di base tra Russia e Unione Europea, riprenderà nella seconda metà dell’anno.
L’opinione degli esperti
Il presidente del Consiglio per la politica estera e di difesa, Fedor Lukyanov, ritiene che la dichiarazione di Barroso, secondo cui l’accordo per la semplificazione del regime di visti con la Russia potrebbe essere firmato presto, “non sia che un’ulteriore comunicazione di servizio”. “Non è la prima volta che Barroso afferma che l’accordo verrà firmato a breve”, precisa l’esperto.
Elena Suponina, direttrice del Centro per l’Asia e il Medio Oriente dell’Istituto russo di studi strategici, ha commentato la situazione in Siria: “Ora più che mai, tutti i mediatori internazionali sono interessati a raggiungere una risoluzione pacifica del conflitto in Siria”.“Le divergenze persistono, pertanto le possibilità di arrivare a una soluzione pacifica non sono ancora così elevate -, ha continuato. - Ma questa è la prima volta, negli ultimi tre anni, da quando è iniziato il conflitto in Siria, che tutte le parti (sia i russi che gli americani, e persino gli europei) sono così unite nel riconoscere che la continuazione della guerra civile in Siria minaccia conseguenze catastrofiche non solo per questo Paese, ma per l’intera regione”.
L’esperta ha sottolineato che gli europei, soprattutto i francesi e gli inglesi, hanno reagito con una certa gelosia ora che i russi e gli americani sembrano aver iniziato a mettersi d’accordo sulla Siria.“L’incontro tra i leader russi e quelli dell’Unione Europea è stato molto importante per unire gli sforzi e, in un certo senso, calmare quelli europei in relazione alla Siria”, ha concluso la Suponina.
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