Olivo e betulla per saldare la Sicilia alla Russia

All'interno del Teatro Massimo di Palermo per la cerimonia in grande stile della "Primavera russa" (Foto: Francesco Malavolta)

All'interno del Teatro Massimo di Palermo per la cerimonia in grande stile della "Primavera russa" (Foto: Francesco Malavolta)

Le benedizione delle due piante, simbolo dell'incontro tra Palermo e Mosca avvenuto con la prima edizione della "Primavera russa", ha dato il via alla grande cerimonia al Teatro Massimo

Piccoli, ma cresceranno. Sono l’olivo e la betulla che simboleggiano rispettivamente la Sicilia e la Russia. Queste le piante intorno alle quali era stato legato un nastro, sciolto domenica 21 aprile 2013 dal console generale russo a Palermo, Vladimir Korotkov, e dal sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, per dare avvio ufficiale alla "Primavera Russa" a Palermo.

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Due bassi arbusti, ai piedi della storica scalinata del Teatro Massimo, che ha ospitato gli artisti, i quali con le loro note, i loro passi di danza, e la loro bravura hanno regalato una indimenticabile serata dell'Est.

Un’iniziativa da grande occasione, che la luce del crepuscolo primaverile ha reso ancora più fiabesca. Molti i curiosi e i giovani che ne hanno preso parte: “La Russia – sostenevano in molti - è davvero una grande patria”. 

Tutti in abito da sera, compreso l’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris, che ha voluto testimoniare l’importanza dell’evento. E, poi, il Teatro Massimo gremito di giovani e giovanissimi, accorsi ad assistere a uno spettacolo unico nel suo genere.

Dietro la direzione artistica di Gediminas Taranda, il Balletto imperiale russo, la prima compagnia privata nell’epoca post sovietica, ha offerto momenti di grande solennità. Il nome è un tributo di riconoscenza agli imperatori del palcoscenico. Una testimonianza per coloro che hanno fatto grande quest’arte. “Il lago dei cigni”, “Lo Schiaccianoci” queste alcune delle opere sulle quali i ballerini hanno danzato magistralmente. 

Proprio per testimoniare quanto il balletto sia l’espressione più alta della cultura russa, nell’altro teatro storico di Palermo, il Politeama, con il patrocinio del Dipartimento della cultura della città, il maestro Gediminas Taranda ha tenuto una masterclass per danzatori professionisti.

Su invito del Conservatorio Vincenzo Bellini, a Palermo, si è esibita anche una delegazione del Conservatorio statale Tchaikovsky di Mosca. Applauditissimi sia quando hanno suonato da solisti, sia quando hanno fuso insieme le loro note: Fedor Zemlerub, violoncello, Andrei Yaroshinsky, pianforte, e Sergei Pospelov, violino.

E sempre nell’ottica dello scambio interculturale tra Russia e Sicilia, all'insegna del quale è stata organizzata la prima edizione della "Primavera russa", il 24 aprile 2013, al conservatorio palermitano ci sarà un concerto congiunto tra i migliori studenti delle due scuole.

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Un aspetto, questo culturale, tra l'altro, sottolineato più volte dal console generale russo a Palermo, Vladimir Korotkov: “L’ unione vera, reale, tra Italia e Russia passa attraverso la cultura, la conoscenza reciproca delle proprie potenzialità artistiche”.

Molti i riferimenti all’Italia. Brani di Paganini e Verdi, solo per citarne alcuni, hanno rappresentato un omaggio sincero degli artisti russi alla nazione che li ospitava. Al momento del ringraziamento, il console Korotkov si è anche esibito sul palco, cantando da artista consumato un’aria tradizionale russa e, poi, con parole di elogio nei confronti di musicisti e ballerini e di tutti i presenti, ha elargito medaglie a quanti si sono prodigati per mesi per la buona riuscita dell’iniziativa.

Spazio, a fine serata, anche alla lirica: sul palco del Massimo Irina Pererva, mezzo soprano che vive e insegna in Italia; Ekaterina Markova, soprano, e Vladislav Dorozhkin, basso. Piccole parentesi di tenerezza, alcune bambine che si sono esibite sulle note di celebri marce russe.

Commenti entusiasti e applausi dal pubblico in sala sono stati riservati al Coro del Monastero Sretensky di Mosca e al suo maestro, Nikon Zhila. Un nome, Sretensky, che racchiude un destino già nel suo significato, “incontro”. Proprio quell'incontro che la Russia celebra con Palermo e che si propone di rinnovare, d'ora in avanti, ogni anno.

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