Due bombe sono state fatte esplodere alla maratona di Boston, negli Stati Uniti (Foto: Reuters/Vostock Photo)
Il Cremlino si stringe intorno all'America. All'indomani dell'attentato alla maratona di Boston, dove il 15 aprile 2013 due bombe fatte esplodere vicino al traguardo hanno causato almeno tre morti e centinaia di feriti, il Presidente della Federazione Vladimir Putin si è rivolto al presidente americano Barack Obama, esprimendo con un telegramma tutto il suo cordoglio.
"Si tratta di un crimine barbaro - si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Cremlino -. La lotta contro il terrorismo esige un'attiva coordinazione di forze". Nel suo messaggio, Putin ha inoltre sottolineato che la Federazione Russa non si tirerà indietro nel caso sia necessario un lavoro di collaborazione nelle indagini.
E mentre gli occhi del mondo intero restano puntati sull'America, dove si lavora per prestare soccorso ai feriti più gravi (tra essi non risultano esserci russi), Mosca guarda tra le mura di casa propria, analizzando con apprensione le misure di sicurezza che dovranno essere garantite in occasione dei grandi eventi sportivi che interesseranno la Federazione nei prossimi mesi, come le Olimpiadi Invernali di Sochi e le Universiadi 2013.
"L'attentato di Boston risuona come un campanello d'allarme per la Russia, che tra poco ospiterà grandi eventi - ha dichiarato il ministro dello Sport della Federazione, Vitaly Mutko, così come si legge su Ria Novosti -. Le nostre misure di sicurezza rispondono già a criteri molto seri, ma lavoreremo per irrigidirle ulteriormente. Si tratta di una questione sulla quale porremo grande attenzione. Abbiamo preparato per tempo sia i Giochi Olimpici Invernali sia le Universiadi, così come il Campionato del Mondo di atletica leggera. Ci siamo concentrati molto su queste questioni, ma lavoreremo ancora per evitare in tutti i modi analoghe situazioni".
Nel frattempo due diplomatici russi hanno raggiunto Boston per accertarsi delle condizioni dei 24 connazionali che si sono iscritti alla maratona. "I nostri uomini si trovano già a Boston e stanno collaborando con la polizia locale", ha riferito un portavoce del consolato russo a Ria Novosti. Secondo quanto riferito dalla stampa russa, non sarebbero molti i cittadini della Federazione presenti sul luogo dell'attentato. "Il numero di turisti russi a Boston in questo momento non è molto alto - ha affermato Majya Lomidze, direttrice dell'associazione dei tour operator -. E per il momento nessuna delle nostre agenzie ha segnalato particolari problemi tra i nostri connazionali in America".
Sarebbero 24 i nomi russi che risulterebbero nella lista degli iscritti alla maratona. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, però, solamente 19 avrebbero partecipato effettivamente alla gara. "Al traguardo sarebbero arrivati 16 russi - ha riportato il canale televisivo Rossiya 24 -. Al momento dell'esplosione, invece, altri tre connazionali si trovavano non molto lontano da lì".
A vestire la pettorina della corsa, anche l'atleta russa, americana di adozione, Tatiana McFadden: "Io sto bene. Nessuno della mia famiglia è rimasto ferito - ha detto -. Anche i miei compagni di corsa stanno bene. Pregate per coloro che sono stati colpiti dallo scoppio. Per le loro famiglie e i loro cari".
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