La Lady di ferro che per prima credette ai cambiamenti dell'Urss

Si è spenta Margareth Thatcher, ex primo ministro della Gran Bretagna, che trasformò il suo Paese in una potenza economica e seguì da vicino la perestrojka. La prima intervista alla Televisione Centrale sovietica

All'età di 87 anni, l'8 aprile 2013, si è spenta l'ex premier della Gran Bretagna Margaret Thatcher. Stando ai ricordi di quanti la conobbero personalmente, la Lady di ferro meritava pienamente il suo soprannome: è stata una donna forte, decisa e carismatica.

Nel marzo 1987 la Thatcher rilasciò ai giornalisti sovietici Tomas Kolesnichenko, Vladimir Simonov e Boris Kaljagin un'intervista che venne trasmessa dalla Televisione Centrale dell'Urss. "L'intervista che rilasciò agli osservatori politici sovietici, la prima intervista televisiva diretta di un politico straniero non appartenente al blocco sovietico, sconvolse il pubblico della Tv -, ricorda il giornalista russo Aleksandr Arkhangelskij. - Ciò a cui ormai siamo abituati da tempo, il fatto che un leader occidentale rispondesse alle domande in maniera netta, indipendente e vivace, sembrava qualcosa di marziano o di venuto dalla Luna".

L'osservatore politico della radiotelevisione sovietica Boris Kaljagin ricorda con affetto quella conversazione. Poco prima che iniziassero le riprese, nell'agitazione delle troupe televisive sovietica e anglosassone, un grosso vaso era stato rovesciato addosso alla premier britannica. "Il vaso non conteneva acqua, ma solo delle piantine. La Thatcher non si arrabbiò con nessuno, sorrise amabilmente e buttò la faccenda sullo scherzo. Era una donna molto interessante: poteva dire cose spiacevoli, ma lo faceva con un sorriso affascinante. Ed era impossibile offendersi con lei", racconta il giornalista a Russia Oggi.

Secondo le dichiarazioni di Kaljagin, subito prima dell'intervista ai giornalisti venne riferito che il Comitato Centrale del Pcus voleva che essi "pizzicassero" la Thatcher con una domanda sulle armi nucleari. "Fu un inizio assai infausto: come si fa a pizzicare un primo ministro, se lei non vuole parlare di quel tema?  Un paio di volte ella rispose in maniera piuttosto brusca; la sua posizione era chiara: la Gran Bretagna non aveva intenzione di rinunciare agli armamenti nucleari. La Thatcher propose di non tornare più sull'argomento. Restò ferma sulle sue posizioni e, alla fine, il successo fu dalla sua parte. Fece un'ottima figura in quell'intervista", continua Kaljagin.

"Era una persona assolutamente onesta e di solidi principi, era impossibile farle cambiare convinzione. Non ho più incontrato altre persone come lei -, ricorda a sua volta il politico Boris Nemtsov, ex vice-premier della Federazione Russa che si relazionò la Thatcher per molti anni. - Ella credeva nella proprietà privata, nella supremazia della legge, nella democrazia e non credeva nell'onnipotenza dello Stato".

Il politico dell'opposizione russa Vladimir Ryzhkov, che incontrò anch'egli la Thatcher diverse volte, conferma le impressioni dei suoi colleghi: "Possedeva un forte carisma umano, attirava subito a sé l'attenzione generale e la teneva avvinta. E ciò non era dovuto alla carica che ricopriva. Semplicemente, in lei si percepiva il carattere imperioso e la grande forza della sua personalità. E benché la Thatcher fosse molto esile, il suo sguardo acuto e penetrante, la sua famosa acconciatura, il portamento, facevano irradiare da lei la sensazione del potere".

I politici russi rendono giustizia anche all'importanza politica della Thatcher. "Trasformò la Gran Bretagna. Prima del mandato di Margaret Thatcher alla guida del governo, la Gran Bretagna era un Paese socialista con un pesante fardello di spesa sociale, un ingente settore pubblico dell'economia, oltre alla disoccupazione e all'inflazione elevatissime. Durante gli anni '70 la Gran Bretagna era andata via via sprofondando. Il primo ministro in pratica sottopose l'economia britannica a un'operazione chirurgica: tagliò la spesa sociale, trasformò Londra nel centro della finanza mondiale. La Gran Bretagna che conosciamo oggi è opera sua", si dice convinto Ryzhkov.

Gli esperti  ammirano anche la posizione irremovibile che la Thatcher mantenne durante la guerra tra la Gran Bretagna e l'Argentina per le isole Falkland nel 1982. 

Per l'Urss, e in seguito per la Russia, secondo quanto afferma Nemtsov, la Thatcher provava un sentimento particolare. "Nutriva un vivo interesse per la realtà russa. Diceva che i nostri due Paesi erano accomunati dal passato imperiale, solo che la Gran Bretagna aveva ormai superato tale complesso, mentre la Russia doveva ancora superarlo".    

La Thatcher, spiega Ryzhkov, fu la prima tra i leader mondiali a sostenere Gorbaciov ancor prima della perestrojka, dimostrando così la sua perspicacia politica. Fu proprio la sua valutazione a garantire il sostegno dell'Occidente ai cambiamenti che erano in corso nell'Unione Sovietica e a contribuire alla fine della Guerra Fredda e della corsa agli armamenti. "Ella fu la prima a vedere in Gorbaciov un leader promettente. E pronunciò la famosa frase: Possiamo fare affari insieme", conferma il giornalista Kaljagin. 

Non tutti però giudicano positiva l'influenza esercitata dalla Thatcher sul primo e ultimo presidente dell'Unione Sovietica. "La Thatcher, quando era una delle principali figure politiche della fine del XX secolo, al pari di Ronald Reagan, dichiarò che l'Occidente aveva ragione sia a competere con l'Urss che a lottare contro il regime comunista. Proprio partendo da questa posizione costruì i suoi rapporti con Gorbaciov. Gorbaciov si trovava d'accordo con lei molto più spesso di quanto lei non concordasse con lui. Per questo l'influenza della Thatcher e il suo contributo alla dissoluzione dell'Urss ebbero un peso enorme ", dice il politologo Vjacheslav Nikonov, dottore di ricerca in Storia, precisando di considerare la caduta dell'Unione Sovietica un evento nefasto.

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