Cipro, Mosca studia ristrutturazione del prestito

Putin avrebbe dato istruzioni al governo russo di lavorare alla ristrutturazione di un prestito rilasciato a Cipro (Foto: Reuters)

Putin avrebbe dato istruzioni al governo russo di lavorare alla ristrutturazione di un prestito rilasciato a Cipro (Foto: Reuters)

La richiesta, relativa a un credito di 2,5 miliardi di euro conesso nel 2011, è stata avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Il governo e il Ministero russo delle Finanze devono studiare la questione della ristrutturazione del credito di 2,5 miliardi di euro, che la Russia aveva concesso a Cipro nel 2011. Questa la disposizione avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, riportata dal suo portavoce Dmitri Peskov, così come afferma Ria Novosti.

Secondo le sue parole, Putin ritiene possibile andare incontro agli sforzi del presidente cipriota Nicos Anastasiades e della Commissione Europea, volti a superare la crisi dell’economia e del sistema bancario della repubblica del Mediterraneo.

L’accordo sulla ristrutturazione del credito era stato in precedenza proposto dal ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris, volato a Mosca per discutere la questione il 20 marzo 2013, ovvero qualche giorno dopo la diffusione della notizia relativa all’intenzione, da parte di Nicosia, di tassare tutti i conti bancari del 6,75-9,9 per cento. Una soluzione rifiutata dal parlamento di Cipro.

Allo stesso tempo i mezzi comunicazione avevano fatto sapere che Sarris era intenzionato a trovare un accordo a Mosca per ottenere un nuovo prestito di cinque miliardi di euro, anche se tale notizia ufficialmente non è mai stata confermata. In cambio il ministro aveva offerto alle compagnie russe una collaborazione nei settori dell’energia e della finanza. Una proposta respinta da Mosca.

Cipro si trova in stato di difficoltà a causa delle perdite delle proprie banche che hanno gravemente risentito della crisi greca, poiché detenevano consistenti pacchetti di titoli di stato ellenici. Nicosia vorrebbe ottenere un aiuto finanziario dalla Ue nella misura di dieci miliardi di euro. Ma Bruxelles si dice favorevole a intervenire solamente nel caso in cui Cipro riesca a recuperare autonomamente altri 5,8 miliardi di euro.

Fin dall’inizio, Nicosia aveva preso in considerazione una tassa sui depositi, per poi abbandonare l’idea. Il 23 marzo 2013 è stato invece reso noto che le autorità dell’isola hanno ripreso in mano l’ipotesi di introdurre tale tassa. Le perdite per chi possiede conti superiori ai 100mila euro nella Bank of Cyprus, il più grande istituto finanziario locale, potrebbero essere pari al 30 per cento.

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