Il console onorario della Federazione a Bolzano, Bernhard Kiem (Foto: Ufficio stampa)
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Il console onorario della Federazione a Bolzano, Bernhard Kiem (Foto: Ufficio stampa) |
Russia Oggi a colloquio con il console onorario della Federazione Russa a Bolzano, Bernhard Kiem. Investimenti, turismo e cultura sono le priorità per cementare il rapporto tra la Russia e il Trentino-Alto Adige.
Abbiamo visto
che il 2012 è stato un anno intenso di collaborazioni tra l’Italia e la Russia
alcuni esempi sono stati l’avvio dei lavori del gasdotto South Stream, in cui è
coinvolta anche l’Italia con Eni, e, poi, la visita di Stato di
Mario Monti in qualità di presidente del Consiglio su invito ufficiale del
Cremlino e le numerosissime attività culturali. Cosa c’è da aspettarsi per il
futuro dei rispettivi Paesi?
Il legame tra l’Italia e la Russia parte dal singolo uomo e questi legami
sono molto forti possono essere, ad esempio, amicizie personali tra privati cittadini fino ad arrivare ad interessare uomini politici di
rilievo. La visita di Monti in Russia è stata molto importante in quanto Monti è
stato il primo uomo di Stato a livello mondiale a fare visita al Presidente Putin, allora neoeletto. Certamente anche questo è un segnale molto forte a
testimonianza dell'unione tra i due Paesi. I legami che interessano l’Italia e la Russia riguardano la cultura,
l’economia e la politica. Per approfondire l’aspetto culturale si può accennare
che nel 2011, Anno della Lingua e della Cultura russa in Italia e della Lingua
e della Cultura italiana in Russia, in Italia sono stati organizzati più di duemila
eventi. Rilevante è il fatto che politici, ministri, governatori e deputati
russi vengano spesso a partecipare a tali eventi culturali in Italia, mentre a
volte quello che manca è la controparte italiana, spesso affidata a
politici di posizione gerarchica nettamente inferiore. Nello specifico, la Regione Trentino-Alto Adige ha organizzato molti
eventi in questi ultimi anni riguardo ambiti quali la cultura, la storia, e la
lingua russa arrivando ad avere addirittura incontri settimanali. Dal punto di vista dei rapporti economici, citando l’ex ambasciatore
russo a Roma Aleksei Meshkov, attualmente vice ministro degli Esteri della
Federazione Russa, "negli ultimi nove anni i rapporti Italia-Russia sono
esplosi". Lo scambio commerciale, circa dieci anni fa, si aggirava attorno ai
25 miliardi di euro, mentre oggi si aggira attorno ai 50 miliardi di euro.
Questo significa che non si è avuto solo un aumento del prezzo dei combustibili, ma si è effettivamente incrementato il flusso delle merci. È aumentato di molto
l’export dell’Italia, si parla di circa 10 miliardi di euro di merci. Ovviamente lo sviluppo negli ultimi dieci anni ha seguito un po’ la
tendenza della crisi, però essendo stata in Russia brevissima, si è riusciti nell’arco di 9-12 mesi a tornare ai ritmi normali
precedenti. Un punto sul quale si sta lavorando per migliorare
ulteriormente lo scambio e il flusso delle merci consiste nel migliorare la
standardizzazione, le certificazioni e risolvere i problemi doganali che vi
sono attualmente con la Russia. Un fattore importante per l’economia che però non rientra nei numeri
riportati sopra, riguarda il settore del turismo che sta diventando sempre più
un fattore economico rilevante soprattutto per il Trentino-Alto Adige. Per quanto riguarda la situazione politica tra Italia e Russia i rapporti
sono ottimi, le relazioni sono molto forti già dai tempi del periodo comunista,
quando in Italia vi era la prima "filiale" estera del Pcus. Differenza
fondamentale, però, è che allora questi rapporti di tipo politico non sono mai
stati tradotti in business, mentre ora avviene. Le relazioni politiche di cui
stiamo parlando coinvolgono oltre ai governi, anche le singole regioni e
provincie italiane e le repubbliche e le regioni russe che mirano a migliorare
i rapporti bilaterali. Molto spesso si incontrano delle delegazioni per
discutere tematiche politico/economiche e specialmente nella Regione
Trentino-Alto Adige per studiare il funzionamento dell’autonomia regionale e
provinciale dato che anche in Russia ci sono tantissime etnie che convivono.
Qual è il
ruolo della Regione Trentino-Alto Adige nei confronti della Russia?
Il Trentino-Alto Adige è una regione che piace molto ai Russi. La Russia, aprendo un Consolato Onorario, ha dato forte dimostrazione di interesse per la
nostra regione. In generale, la Russia vuole essere più vicina ai cittadini
russi all’estero e, per questo motivo, ha scelto di aprire dei Consolati Onorari per essere più vicini ai propri cittadini nel mondo. Un altro motivo per cui la
Russia ha voluto il Consolato Onorario a Bolzano è la presenza di numerose
industrie locali che commerciano con la Russia in diversi settori economici,
oltre alle aziende addirittura partecipate da cittadini russi. Il legame tra il Trentino-Alto Adige e la Russia ha un fondamento storico
molto importante, già nel 1875 fu costituita da un gruppo di cittadini russi
una fondazione di beneficenza a Merano, denominata "Borodina". Alcuni anni
dopo, in seguito a una grossa somma di denaro lasciata in eredità da
Nadezda Ivanovna Borodina, una ricca signora di Mosca, l’associazione fu in grado
di costruire un alloggio, dove far curare gli ammalati di tubercolosi russi.
Nonostante durante il periodo della Guerra Fredda l’associazione avesse cessato
gran parte delle sue attività, fu tenuta in vita dalla sua presidente Bianca
Marabini Zoeggeler. Attualmente si occupa di coordinare e sviluppare le già
esistenti relazioni culturali e sociali tra la Provincia di Bolzano e la Russia
e di sostenere e contribuire a diffondere la lingua russa. Il legame molto forte tra il Trentino-Alto Adige e la Russia è da
attribuirsi anche al fatto che molti uomini politici o uomini d’affari russi
vengono molto volentieri qui a trascorrere assieme alle famiglie
le vacanze, soprattutto quelle invernali. Riguardo ciò, va sicuramente
sottolineato il cambiamento in atto soprattutto tra alcuni albergatori che
avevano ancora pregiudizi nei confronti del turista russo, che ora invece si
sono ricreduti ed accettano volentieri i turisti russi nei loro alberghi.
Bisogna certamente sottolineare, che il flusso turistico dalla Russia è
cambiato fortemente negli ultimi 10 anni. Agli inizi viaggiavano solo i “nuovi
ricchi”, mentre oggi viaggiano tutte le famiglie della fascia media.
}Quanto peso è
da attribuire ai mass media nelle accuse a cui la Federazione Russa
è spesso sottoposta a livello
internazionale per quanto riguarda tematiche quali l’assenza di democrazia, la
non tutela dei diritti umani o elezioni elettorali non del tutto trasparenti in
Russia?
Al
cento per cento. I mass media, soprattutto la falsa informazione, sono i
maggiori responsabili. Questo è testimoniato dal fatto che l’ultimo rapporto
Onu circa le elezioni politiche russe del 2003 erano elezioni vere, senza strane
falsificazioni. Purtroppo i maggiori colpevoli
sono i media internazionali perché quelli nazionali e locali seguono
molto le indicazioni che ricevono da chi spiega loro da vicino come stanno le
cose. Sono
i mass media internazionali che si dimostrano i più critici verso la
Federazione Russa e il Presidente, perché faticano a capire che per i russi
Putin è un grandissimo Presidente, molto stimato. In
verità, da quando Putin è Presidente, in Russia è cambiato tutto, lasciando
comunque spazio sia alla critica che all’opposizione, la quale ha seggi nella
Duma. Critica e opposizione sono accettate, la critica costruttiva è addirittura
cercata. Lo stesso Putin afferma di
essere cosciente dei problemi che ci sono in Russia. Se vogliamo citare
Chernomyrdin, primo ministro sotto Eltsin, lui stesso ha riconosciuto le
problematiche, dicendo con tanta autoironia e tanta autocritica: "Siamo
venuti per migliorare tutto ed è venuto come sempre".
Come
ha espresso al "Focus: Italia Russia" a ottobre 2012 a
Trento, i problemi della Russia non sono né Khodorkovskij, né Anna
Politkovskaja, né le Pussy Riot. Quali sono i problemi più importanti
dell’attuale Russia?
Il principale problema, a mio parere, riguarda la questione sanitaria.
Quando Medvedev fu per un breve periodo primo ministro, prima di diventare
Presidente della Russia, aveva stanziato un programma per la sanità del Paese
di 500 miliardi di dollari, in quanto proprio la sanità è uno dei grandi
problemi della Federazione Russa. Altri
problemi riguardano le infrastrutture e il riuscire a far crescere le piccole
medie imprese. Non sembrano preoccupare, invece, il rapporto tra le diverse
etnie presenti in Russia in quanto i rapporti sembrano buoni.
Cosa
pensa a riguardo della legge “Dima Yakovlev”, che vieta alle coppie americane
di adottare bambini russi in seguito al caso del bambino russo morto negli
Stati Uniti a causa del'incuria del padre adottivo, firmata dal Presidente
Putin ed entrata in vigore il 1° gennaio 2013?
Il
problema sta nella mancanza di reciprocità sulla normativa delle adozioni con
gli Stati Uniti. Se prendiamo in considerazione l’Italia, per quanto riguarda la
legge delle adozioni degli orfani russi, l’ottima legge circa le adozioni di
bambini russi non è stata in alcun modo intaccata dalla legge Dima Yakovlev. La
Russia attraverso questa legge mira semplicemente a tutelare i bambini dati in
adozione.
}Sue
valutazioni circa la situazione politica dopo il ritorno di Putin a Presidente
della Federazione Russa? E cosa c’è da aspettarsi in questi sei
anni di mandato di Putin?
Putin dà alla Russia una grandissima stabilità politica ed economica. La
stabilità è la base per ogni Stato di diritto, il problema che noi in questo
momento stiamo vivendo in Italia è proprio l’assenza di stabilità. Per gli
imprenditori la stabilità è fondamentale per investire in un Paese rispetto che
in un altro, ed è proprio questa politica operata da Putin che garantisce
stabilità ad spingere l’investitore estero ad investire nel territorio
russo. La staffetta tra Putin e Medvedev è stata una buona cosa, perché il secondo
è molto attento al Paese concentrandosi sulle infrastrutture, la sanità, le
piccole medie imprese e le regioni, mentre il primo è più concentrato sui rapporti internazionali. Questa stabilità avrà un riscontro nei prossimi sei
anni sul Pil che già ora supera il 5 per cento annuo, sottolineando il grande potenziale
dell’economia russa nel mondo. Putin e Medvedev con il governo russo saranno
nei prossimi sei anni per il popolo russo, per il Paese e per tutti coloro che
vogliono realizzare delle cose buone con la Russia una grande opportunità.
Cosa pensa della cittadinanza russa concessa da Vladimir Putin
all’attore francese Gérard Depardieu, stanco delle tasse troppo alte in patria,
mentre altri cittadini stranieri, comprese le persone
che hanno sposato un cittadino russo, prima di ricevere la cittadinanza devono
effettuare test di lingua per dimostrare la conoscenza del russo, oltre che
avere la residenza in Russia per alcuni anni continuativi?
Quindici anni fa, i russi volevano la nostra cittadinanza, oggi siamo noi
a volere la cittadinanza russa: c’è da chiedersi il perché di tale cambiamento.
In Russia c’è una stabilità del Paese e del governo, che fa sì che chi possiede
un patrimonio venga tutelato. La questione interessante in questo caso non è
che Putin ha concesso la cittadinanza a Depardieu, ma che Depardieu abbia chiesto la
cittadinanza russa scrivendo una lettera personale a Vladimir Vladimirovich. Bisognerebbe, dunque, riflettere proprio sul fatto che è Depardieu a volere
la cittadinanza russa, perché la Russia ha dimostrato di essere un Paese
florido, che, a grandi linee, funziona molto bene. I cittadini russi pagano
il 15 per cento d'imposta sul reddito, a differenza dell’Italia dove si paga il 50 per cento.
Ogni anno diminuiscono i flussi di capitale dalla Russia verso l’estero, questo
perché i capitali, il patrimonio, la proprietà ora sono tutelati e quindi la
gente preferisce avere i propri soldi in Russia e non più in Svizzera, a Cipro
o alle isole Cayman. Che poi Putin abbia concesso la cittadinanza a Gérard
Depardieu per fare scalpore, per me, è una notizia secondaria.
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