I tre tecnici, sequestrati in Siria il 12 dicembre 2012, sono in buone condizioni di salute e si preparano a tornare a casa (Foto: AFP/East News)
Dopo oltre un mese di prigionia, la richiesta di un presunto riscatto e intere settimane di trattative, sono stati rilasciati i due tecnici russi, Viktor Gorelov e Abdel Sattar Khassun, sequestrati in Siria il 12 dicembre 2012 insieme all’ingegnere italiano Mario Belluomo. La notizia è apparsa il 4 febbraio 2013 sul sito del Ministero degli Esteri della Federazione Russa. “In cambio di tre guerriglieri – si legge -, il 3 febbraio 2013 sono stati liberati i cittadini russi rapiti da alcuni estremisti siriani sulla strada tra Homs e Tartus”.
I due russi, che insieme all’italiano lavoravano per l’acciaieria Hmisho, non lontano dalla città di Homs, si trovano ora all’Ambasciata russa di Damasco. Belluomo, invece, ingegnere specializzato in elettrotecnica, 63 anni di San Gregorio (Catania), sarà consegnato alle autorità italiane attraverso il Ministero degli Esteri siriano. La Farnesina, che sta seguendo passo dopo passo l’evolversi della situazione, si dice cauta sulla vicenda.
“Sono in buone condizioni di salute e hanno avuto la possibilità di mettersi in contatto con le loro famiglie”, riporta il comunicato, ripreso anche sulla pagina ufficiale di Twitter del Ministero russo degli Esteri, dove si legge: “Invitiamo comunque i nostri concittadini a evitare viaggi in Siria”.
Grazie quindi al lavoro portato avanti in questi mesi dalla diplomazia russa, l’ingegnere italiano potrà ora tornare a casa. “Dal momento del sequestro dei nostri concittadini – si legge nella nota -, il Ministero russo degli Esteri e l’Ambasciata della Federazione a Damasco hanno lavorato duramente per la liberazione degli ostaggi. Sono stati intensificati i contatti con il governo siriano e con i rappresentanti dell’opposizione russa”.
Proprio il 2 febbraio 2013, tra l'altro, gli alti funzionari di Russia, Stati Uniti e Onu hanno incontrato a Monaco l'opposizione siriana per discutere della transazione politica del Paese.
+++ AGGIORNAMENTI 5 FEBBRAIO 2013 ORE 11.30
“Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per la nostra liberazione”, ha dichiarato una volta giunto all’Ambasciata russa a Damasco con le lacrime agli occhi Viktor Gorelov, 67 anni, uno dei due russi sequestrati in Siria a dicembre 2012 insieme all’ingegnere italiano Mario Belluomo. Gorelov, così come riporta il giornale Komsomolskaya Pravda, lavorava in Siria dall’inizio di ottobre 2012.
Secondo quanto riferito, durante il periodo di prigionia gli ostaggi non avrebbero accusato lesioni e sarebbero stati nutriti con due pasti al giorni. A metà gennaio 2013, inoltre, Gorelov avrebbe anche avuto la possibilità di telefonare a casa, dove lo aspettano la moglie e due figli, per rassicurarli sulle sue condizioni di salute. “È come se fossi nato una seconda volta”, ha aggiunto il 3 febbraio 2013, giorno della loro liberazione.
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