Vale la pena soffermarsi a tale proposito sulla rivoluzione operata dall'architetto Aleksei Dushkin. Oltre alle numerose stazioni da lui progettate, a Dushkin si deve anche la costruzione della prima stazione al mondo di livello profondo e a colonne, la "Maiakovskaya".
Natalya Dushkina afferma che ai primi posti nella classifica delle più belle stazioni di Mosca, pubblicata per il 75esimo anniversario della metropolitana, figurano quelle di "Kropotkinskaya", "Maiakovskaya", "Ploshchad Revoliutsii", progettate da suo nonno.
A suo avviso, Dushkin "fu di fatto uno degli iniziatori della scuola di Mosca nell'ambito della progettazione delle linee metropolitane e il primo a fissare delle regole di lavoro nei cantieri sotterranei". Si deve infatti a lui la chiara enunciazione di una serie di principi basilari di costruzione, quali l'importanza della luce nella progettazione del modello architettonico di uno spazio sotterraneo.
"Per la 'Kropotkinskaya' vengono utilizzate sorgenti luminose nascoste che diffondono una luce morbida nell'intero spazio, creando l'etereo effetto dell'infilata di stanze di una reggia. Sulle volte della stazione 'Maiakovskaya' Dushkin fece praticare delle aperture da lui definite 'periscopi', e collocò dei mosaici", spiega Natalya Dushkina. Inoltre, fu un vero un pioniere nel combinare con le nuove tecnologie una commistione di forme e linguaggi artistici. Introdusse per la prima volta nelle stazioni sotterranee la scultura, come a "Ploshchad Revoliutsii", e i mosaici in smalti, come alla "Maiakovskaya". E ricorse all'impiego di nuovi materiali artigianali quali l'acciaio cromato, sempre alla stazione "Maiakovskaya".
Nel dopoguerra alla "Novoslobodskaya" utilizzò dell'alluminio e collocò per la prima volta delle vetrate nel sottosuolo. Infine, nel 1943, adottò il granito per la stazione "Avtozavodskaya", valorizzando l'importanza dei materiali duri per il rivestimento dei pavimenti (prima di allora erano stati usati solo asfalto o lastre di ceramica)".