Khabib Nurmagomedov è pronto a concedere la rivincita all’irlandese Conor McGregor

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Nel 2018 lo sconfisse ma poi scoppiò la gigantesca rissa che tenne banco per mesi nel mondo delle arti marziali miste. Ora i rapporti sono un po’ più distesi e i due potrebbero anche ritrovarsi sul ring, ma a una precisa condizione. Nel frattempo, il campione originario del Daghestan si prepara alla sfida con Justin Gaethje e parla del suo futuro in politica

Il campione russo di arti marziali miste della categoria dei pesi leggeri nella UFC (Ultimate Fighting Championship) Khabib Nurmagomedov si è detto pronto a concedere la rivincita all’irlandese Conor McGregor. L’unica condizione è che McGregor sconfigga lo statunitense Dustin Poirier in autunno. Nurmagomedov lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Mosca.

“Dopo Justin Gaethje, mi piacerebbe combattere con qualsiasi avversario che sia stato in grado di battere Porier. Tony [Ferguson] o McGregor, è lo stesso”, ha aggiunto il campione. L’incontro tra l’atleta russo, originario del Daghestan, e l’americano Justin Gaethje è invece previsto per il 24 ottobre 2020 negli Emirati Arabi Uniti.

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Nurmagomedov ha sottolineato che si tratta di una soluzione di ripiego nel caso in cui non andassero a buon fine i negoziati per un incontro con il campione canadese George Saint-Pierre, che ufficialmente si è ritirato dalle competizioni, ma che potrebbe risalire sul ring nell’aprile 2021 per una storica sfida contro di lui.

“E personalmente, sarebbe più interessante per me incontrare Tony [Ferguson, che non McGregor]”, ha aggiunto Khabib.

L’irlandese McGregor, che Nurmagomedov ha sconfitto nel 2018 per sottomissione (neck crank), in una sfida a cui seguì una colossale rissa, è stato il primo combattente straniero a esprimere le sue condoglianze a Khabib dopo la morte del padre. Abdulmanap Nurmagomedov è scomparso il 3 luglio scorso per complicazioni legate al Covid-19.

“Oltre allo sport, ci sono le relazioni umane. Io con lui non ho problemi. Sono cose superate. Vivere nel passato e legarsela al dito non è cosa da me. Mio padre non era così, e io non credo di essere molto diverso da lui. Non sopporto gli insulti. Ma quando augurano il bene a tuo padre, questo fa piacere a tutti”, ha detto Khabib.

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Il sofferto addio al padre

Khabib non nasconde di aver sofferto molto per la morte del padre. “Il nostro rapporto era diverso dal tipico rapporto padre-figlio. Fin dalla tenera età, è stato il mio allenatore, mentore e amico. Parlavamo di tutto ed è sciocco negare che la sua morte sia stato un duro colpo per me”, ha detto il campione.

Nonostante il lutto, in conferenza stampa Khabib sprizzava forza ed energia: aveva uno sguardo duro, le sue parole ispiravano fiducia e non mostrava alcuna delle debolezze che una persona di solito ha in una situazione di stress. E non ha cambiato la sua abitudine di vestirsi in modo semplice e senza fronzoli: si è presentato con una maglia verde su una maglietta bianca.

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L’imminente combattimento con Gaethje

Khabib ha parlato rispettosamente del suo futuro avversario e ha raccontato di come Gaethje lo abbia aiutato nel 2016 mentre si preparava per uno dei suoi combattimenti.

“Non c’è alcuna sottovalutazione da parte mia. Gaethje è cresciuto negli ultimi anni ed è diventato più calcolatore nel combattere. È maturato molto e ha sconfitto tanti avversari forti!”, ha detto Khabib.

Tuttavia, non considera Justin un “avversario particolare”, nonostante tutte le dichiarazioni di eminenti giornalisti ed esperti americani, come Joe Rogan.

“Lo dicono di tutti i miei avversari. Così hanno parlato di Barbosa, Conor, Johnson. Solo di Al Iaquinta non lo hanno detto, ma perché mi è stato assegnato il giorno prima del combattimento e non hanno fatto in tempo”, ha detto il campione.

Secondo Khabib, il potenziale di combattimento di Justin è allo stesso livello di Conor, Poirier e Johnson. “Il mio QI di combattimento dice che la tecnica di colpo di Justin è peggiore di quella di Conor”, ha aggiunto il campione.

Il combattimento con Mayweather

Khabib ha anche detto che “delle persone che la sanno lunga” hanno trovato delle lacune nel suo contratto con l’UFC e gli hanno offerto un combattimento con Floyd Mayweather in Europa, aggirando il suo attuale accordo.

“Mi hanno detto: ‘Sì, sarai portato in tribunale. Ti imporranno multe. Ma noi le pagheremo tutte’. Io ho risposto che il rispetto dei patti per me è più prezioso del denaro; e non possiamo, avendo un accordo con l’UFC, aggirarli. Non conosco la posizione dell’UFC sul combattimento con Mayweather. Al momento, per me, conta solo la lotta con Gaethje”, ha aggiunto Khabib.

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Un futuro in politica?

Negli ultimi anni in Russia si è parlato del possibile futuro di Khabib come Capo (“Glavà” in russo) della Repubblica del Daghestan. Alcuni giornali lo definiscono il “candidato ideale” per questa carica.

In risposta a una domanda sulle sue ambizioni politiche, Nurmagomedov ha risposto che “ognuno dovrebbe occuparsi del suo lavoro”.

“Non ho ancora finito la mia carriera da atleta. Voglio portare la mia attività alla sua logica conclusione. Tutta la mia forza ed energia sono dedicate allo sport”, ha assicurato Khabib.

Secondo lui, non c’è bisogno di sedere su una poltrona del potere per aiutare le persone che ti stanno accanto.

“L’impegno sociale fa parte della mia vita. Ho iniziato quando avevo 23-24 anni. Credimi, se hai almeno 2 rubli, puoi già aiutare gli altri donando 1 rublo”, ha chiosato Khabib.

Secondo lui, ora non ha l’esperienza di un leader, che è necessaria per diventare il capo della repubblica, e che per queste posizioni c’è bisogno di persone con un’istruzione professionale.

“Ma se parliamo del problema principale nella mia regione, è la disoccupazione. [E se fossi il capo della repubblica] risolverei questo problema prima di tutto”, ha concluso Nurmagomedov.


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