Se vi diciamo “Madre Russia” cosa vi viene in mente? Vaste distese di taiga e fitte foreste? La potenza militare del paese? Uomini dalle facce corrucciate e ragazze bellissime? Bandiere rosse che sventolano su una fila di soldati in marcia? O forse uno shot di vodka, cetrioli e tanta neve? Anche se molto diffuse, queste immagini non sono altro che semplici cliché. Un po’ come dire che tutti gli italiani girano in Vespa, mangiano solo pasta e pizza, suonando il mandolino.
Il termine “Madre Russia”, quindi, non è altro che un banale stereotipo culturale. E se l’espressione in lingua italiana o inglese è comunemente accettata, in russo suona a dir poco strana.
L’equivalente di questa espressione in russo sarebbe letteralmente “Matushka Rossiya” (Madre Russia). Ma alle orecchie di chi vi ascolta, suonereste come un patriota barbuto dell’Ottocento, che vive ancora nell’Impero Russo guidato dagli zar e che probabilmente ha conosciuto Tolstoj e Dostoevskij di persona. In Russia, infatti, nessuno utilizza questo modo di dire, a meno che non sia in tono volutamente ironico (ma anche in questo caso suonerebbe strano alle orecchie di chi ascolta, e forse non del tutto divertente). Se volete evitare possibili imbarazzi, quindi, non usatelo!
Allora, quali parole si utilizzano in russo quando ci si riferisce a questo paese in tono patriottico, volendo sottolineare la specificità della propria terra natale, fatta di spazi sconfinati, dove sono nati e sepolti i nostri antenati? L’opzione migliore potrebbe essere “rodina” (patria), un termine che deriva da “rod” (famiglia, in russo antico). In alternativa si può parlare di “otechestvo”, che letteralmente significa “madrepatria”, “terra natia”. Suona un po’ “intellettualodie”, ma è decisamente meglio di “Matushka Rossiya” (Madre Russia)!
Tuttavia, ciò non significa che il concetto di Russia come “madre” non esista, anzi! Fin qui le nostre osservazioni si sono limitate a un campo puramente linguistico. Storicamente, infatti, l’accostamento della propria patria alla figura materna o paterna è sempre esistito, non solo in Russia.
“L’idea mitica della terra natia come origine delle nascita, come fonte di fertilità e abbondanza è sempre esistita in diverse nazioni”, spiega il professor Oleg Ryabov dell’Università statale di San Pietroburgo, autore di diversi libri dedicati alla simbologia in politica.
Per quanto riguarda la Russia, Ryabov sottolinea che il fatto di ritrarre il paese come “madre” ha avuto una particolare importanza soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo per via dei disaccordi politici (e delle tensioni) con l'Occidente.
Poiché l'Occidente era visto come razionale, pragmatico, orgoglioso e laico, lo Stato russo cercava di promuovere un’idea di patria amorevole, generosa, umile e religiosa: un concetto che veniva personificato nell’immagine di una madre o di una donna russa, così come spiega lo stesso Ryabov. Una rappresentazione che si è rivelata nel tempo di grande importanza: la figura simbolica della madrepatria che chiede ai propri figli di proteggerla, ad esempio, ha avuto un grosso impatto durante la Seconda guerra mondiale.
Basti osservare il celebre monumento alla Madrepatria a Volgograd (la città in epoca sovietica si chiamava Stalingrado), dove fu combattuta una delle battaglie più feroci della Seconda guerra mondiale.
La donna con la spada alzata che invita il suo popolo a combattere contro l'invasore è sicuramente un grande simbolo patriottico. Ma, ancora una volta, nessuno la chiama "Madre Russia", bensì solo "Patria".
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