Cinque metropolitane russe, in realtà inesistenti, divenute quasi un’attrazione turistica

Kirill Kallinikov/Sputnik, NASA, Pixabay
Alcune persone dalla vivace fantasia hanno disegnato le cartine di reti di metro immaginarie, pubblicando anche siti internet e relative pagine sui social network. Non tutti i turisti hanno capito lo scherzo, e qualcuno se ne è persino lamentato con il presidente Putin

Immaginate di dover andare in una città che non conoscete e di trovare, mentre cercate informazioni su internet, il sito ufficiale della metropolitana. Ma che poi, una volta sul posto, là non ci sia proprio nessuna metropolitana! Che choc!

In Russia la metropolitana c’è solo in sette città (in ordine di lunghezza della rete: Mosca, San Pietroburgo, Nizhnij Novgorod, Novosibirsk, Ekaterinburg, Samara, Kazan). A Volgograd c’è poi un metrotram (un tram sotterraneo), e Cheljabinsk è l’unica città in cui una metropolitana è attualmente in costruzione (dovrebbe essere pronta per il 2025). Eppure, molte altre città non si rassegnano e non perdono la speranza di vedere, prima o poi, una metro anche da loro. E dove proprio non c’è speranza, allora i cittadini se ne inventano una, e ne fanno una sorta di attrazione turistica. Pensate che non sia possibile? Leggete questi casi. 

Barnaul, uno scherzo non capito dai turisti

Alcuni anni fa, sui media russi apparve la notizia tragicomica di una donna di New York di origini russe che, giunta a Barnaul (Territorio degli Altaj; 3.600 chilometri a est di Mosca) in visita a dei conoscenti, aveva trovato su internet la mappa della metropolitana cittadina, ma dopo molte peregrinazioni in città, cartina alla mano, aveva capito che quella metro era solo una finzione, e, arrabbiatasi, aveva scritto una lettera di protesta a Vladimir Putin, sostenendo che si trattava di un “imbroglio di dimensioni nazionali”. Non siamo riusciti a trovare questa donna, una certa Uljana, ma si sono conservati gli screenshot dei suoi post in cui riportava, infuriata, quanto aveva scritto al presidente. 

La “metropolitana” di Barnaul allora aveva un suo sito del tutto verosimile, un profilo su Vk, il social network più diffuso in Russia, e uno su Twitter. Tutto ciò è stato pensato da un residente del posto, Danil Churov, terribilmente stufo dei continui ingorghi di questa città siberiana di 630 mila abitanti.

Tempo addietro, aveva disegnato la mappa della metro e l’aveva pubblicata sul suo blog come pesce d’aprile, ma il meme aveva avuto così successo che ne avevano parlato persino i media. Allora decise di ampliare il progetto e, in poco tempo, la sua pagina di Vk sulla metro di Barnaul arrivò ad avere migliaia di iscritti.

Quella pagina pubblicava “notizie” spesso esilaranti, sulla costruzione di nuove stazioni, sulla diminuzione del costo del biglietto da 9 a 8 rubli (da 0,13 a 0,11 centesimi di euro) e sugli orari di lavoro nella notte di Capodanno. E se qualcuno commentava dicendo che non c’è nessuna metropolitana a Barnaul, subito decine di altri utenti lo mettevano a tacere: “Ma se è tutta la vita che la prendiamo!”. 

Secondo la leggenda, inventata di sana pianta da Churov, nel 1972 qui ci fu un raccolto record di grano e il segretario generale Leonid Brezhnev, per premiare i lavoratori che avevano conseguito un simile risultato, dette l’ordine di costruire la metro nel capoluogo regionale. Già entro un paio d’anni gli stacanovisti locali resero possibile l’apertura delle prime sei stazioni, e verso la fine degli anni Ottanta la metro arrivava già fino ai quartieri dormitorio della città. Ma l’ampliamento della rete è proseguito anche nella Russia postsovietica, e la metro è stata visitata dall’ambasciatore della Svezia, da Dmitrij Medvedev e da Vladimir Putin, dopo che avevano investito nel suo sviluppo alcuni miliardi di rubli… Ovviamente nulla di tutto questo risponde al vero, ma è bello sognare, no?

Adesso il sito della metro non è più raggiungibile, gli ultimi aggiornamenti della pagina Vk risalgono al 2017 e Danil Churov ai messaggi non risponde. 

Valdaj: una guida turistica troppo originale

Questa cittadina (14 mila abitanti) della Regione di Novgorod è una meta popolare lungo la strada tra Mosca e San Pietroburgo, con i turisti che vengono qui numerosi per visitare il Monastero della Madre di Dio di Iver (Iverskij) e per riposare sulle sponde del Lago Valdaj.

Nel 2003 la redazione del portale cittadino ha deciso di pubblicare una guida turistica con i posti più interessanti da visitare, e le ha dato l’aspetto grafico della carta di una metropolitana. È persino stato preparato un apposito sito internet con una mappa dettagliata e la descrizione delle “stazioni”. 

Una parte dei visitatori, ovviamente, non ha capito che la metropolitana non è reale e che si trattava di un gioco creativo. “Vivo a Valdaj e in tutta la mia vita non ho visto una sola stazione della metropolitana!”, dice scandalizzato un commentatore. “Siamo stati nel weekend a Valdaj e la metro non c’è!”, fanno notare dei turisti un po’ delusi. 

Ma la gente del posto dallo spirito imprenditoriale ha invece cavalcato l’onda, e c’è persino chi ha iniziato a produrre i gettoni della metro cittadina (nell’ex Urss molte metropolitane hanno gettoni e non biglietti), che ora sono un buon souvenir. E anche all’amministrazione locale l’idea non è dispiaciuta, tanto che ha marcato con la scritta “metro” i nuovi tombini degli impianti di canalizzazione e ha persino realizzato cartelli di “ingresso” alle stazioni “Belyj dom”, “Zimogorje” e “Gorod”. 

Naberezhnye Chelnì: il lavoro di un artista ignoto

La metropolitana immaginaria della seconda città del Tatarstan (534 mila abitanti) non è troppo estesa ma estremamente realistica. Come si può leggere sul suo sito “ufficiale”, la costruzione ebbe inizio nel 1975 “per attirare più lavoratori alla Kamaz” (una grandissima fabbrica automobilistica russa). Adesso conta invece su circa 20 chilometri di linea, ed è utilizzata da almeno la metà dei lavoratori della fabbrica. Sulla carta sono mostrate in totale 13 stazioni, tre delle quali ancora in costruzione. A proposito, sul sito vengono mostrate anche le foto delle stazioni, tanto che a molti potrebbe persino venire il dubbio: ma non è che a Naberezhnye Chelnì hanno davvero la metro? 

Lipetsk: un gioco molto realistico

La “metropolitana” di Lipetsk è stata fondata nel 2002 e ha persino una apposita sezione sul sito non ufficiale della reale rete dei trasporti pubblici di questa città da 510 mila abitanti.

Lo schema sembra una miniatura della metro di Mosca: ha una linea circolare da cui si dipartono varie linee radiali. Sul sito si può conoscere la storia fantastica di come le autorità sovietiche volessero fare di Lipetsk uno dei principali centri industriali della Russia, e per questo avessero già costruito diverse linee della metropolitana, ma su come poi lo scoppio della Seconda Guerra mondiale avesse cambiato i piani, tanto che alla fine tutto era stato secretato.

Korenovsk: un regalo da San Pietroburgo

La sua metropolitana questa città di 42 mila abitanti del Sud della Russia l’ha ricevuta in dono dal pietroburghese Vladimir Kalinin. A Korenovsk ha trascorso l’infanzia e, come ha detto, desiderava rendere migliore la vita dei suoi cittadini e costruire la metro, sia pure virtuale. 

Come si legge sul suo sito, questa metropolitana è stata aperta nel 2012, diventando la prima in questa regione. La rete ha tre linee e 18 stazioni e la carta è disponibile gratuitamente in 12 lingue, tra cui l’hindi.

Le notizie più aggiornate sulla metropolitana di Korenovsk si possono leggere sui suoi social network. I viaggiatori amano soprattutto i post in cui si annuncia che “la corsa costerà quanto prima: un gettone” e quelli in cui si annuncia l’apertura di nuove stazioni. 

In quali altri posti hanno inventato una metro?

Nel 2012 una “metropolitana” è apparsa a Kaluga (340 mila abitanti), composta da due linee con una stazione di collegamento. Carte della metro di questo tipo sono state disegnate anche per la città di Pokrov, nella Regione di Mosca, e persino per la remota Magadan, la capitale dei gulag, hanno proposto una carta con ben tre linee.

L’idea delle metro immaginarie ha ispirato lo studio di design STAGDI di Krasnojarsk (città di un milione di abitanti in cui i cantieri della metropolitana sono stati realmente attivi dal 1995 al 2011, prima del congelamento dei lavori per mancanza di fondi). I creativi hanno pensato a come potrebbero apparire le ferrovie sotterranee di varie città siberiane e dell’Estremo Oriente: “La felicità consiste nella metropolitana” è lo slogan sotto il quale propongono le mappe delle metro di Khanty-Mansijsk, Blagoveshchensk, Izhevsk e Petropavlovsk-Kamchatskij. 

 

Come saranno le stazioni della nuova Grande linea circolare della metropolitana di Mosca? 

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