“Così ho realizzato il mio sogno di lavorare in Russia”

Archivio personale
Julien Nicolas, expat francese a Mosca, racconta la sua esperienza in Russia e le differenze tra i due paesi

Volevo trasferirmi in Russia per un po’ di tempo. Mio padre è francese, mia madre russa, ecco perché è sempre stato il mio sogno vivere in questo paese. Nel 2015 ho saputo che la start up NUMA stava aprendo il suo primo ufficio all’estero, a Mosca, così ho deciso di sfruttare questa opportunità. Ho lavorato lì fino a quest’anno, poi sono passato alla Leroy Merlin. 

Parlo russo e fin da piccolo ho trascorso periodi più o meno lunghi in questo paese, conoscevo la cultura locale e le tradizioni, ma mai avrei pensato di lavorare qui. 

Pur facendo parte dello staff di una grande azienda straniera, noto che la gerarchia in Russia è ancora molto presente e ha un certo peso: la gente teme ancora oggi i propri superiori. In Francia ciò si nota meno. 

Fra gli stereotipi più diffusi sui russi, ce n’è uno che li vede come persone chiuse, con le quali difficilmente si va d’accordo. Ma non è vero. Credo che i francesi in questo senso siano ben peggiori. In Russia infatti mi risulta più semplice fare nuove amicizie e frequentare persone diverse, comunicare in modo informale. 

Ovviamente la conoscenza del russo è fondamentale. Tuttavia ritengo che anche chi non parla la lingua possa cavarsela senza troppi problemi, almeno a Mosca. Le nuove generazioni di russi parlano inglese, e comunicare non è più così difficile.

Lavorando alla NUMA mi sono accorto che qui vi sono grosse possibilità per chi desidera avviare un’attività commerciale in questo paese. Per ora il settore dell’innovazione si sta sviluppando soprattutto a livello tecnologico, spinto dai grandi centri universitari, come la Scuola superiore di Economia: aiutano gli studenti a creare un’impresa da zero e a gestire le prime fasi dei progetti. Recentemente ho visitato i centri di innovazione delle città di Kazan e Naberezhnye Chelnye: sono rimasto molto impressionato dal clima di entusiasmo e dalla qualità dei loro progetti.

Secondo me in Russia mancano ancora start up orientate alla società, come i servizi per gli anziani. In Francia invece questo è un settore molto all’avanguardia.

La maggior parte degli stranieri che ho conosciuto a Mosca lavora in aziende straniere o nelle ambasciate. Ma trovare lavoro nella capitale russa non mi sembra così difficile. 

Vivo qui da tre anni e questa città sta cambiando a ritmi vertiginosi. L’unica cosa alla quale ancora oggi faccio fatica ad adattarmi è l’assenza di sole. Sapevo che qui fa freddo per molti mesi all’anno, ma non pensavo così tanto! 

Ho notato interessanti progressi non solo nella capitale, ma anche nelle regioni. Sono stato a San Pietroburgo, Kazan, Nizhny Novgorod, Naberezhnye Chelnye Chelny, Ufa e Krasnoyarsk, ma la città che più mi ha colpito è stata Makhachkala: la gente è semplicemente incredibile!

Prevedo di stare in Russia ancora per qualche anno e invito sempre i miei amici a venirmi a trovare. In Europa la gente ha una visione piuttosto negativa di questo paese, ma cambia immediatamente idea quando finalmente viene a vederlo con i propri occhi. 

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