“Quando sei russa e ti credono una spia”: Maria racconta la sua vita in Croazia

Aleksandra Kostromitina
Vivere in un paese diverso, tra nuove opportunità e falsi miti da sfatare: la testimonianza di una giovane russa espatriata all’estero

Quando ho conosciuto colui che sarebbe diventato il mio futuro marito avevo 17 anni. Era un mio compagno di classe di origine croata. Da quando ci siamo messi insieme, non ci siamo più separati. E io mi sono trasferita in Croazia.

In questi cinque anni in Croazia, oltre a occuparmi di giornalismo, ho organizzato cene russe nei ristoranti della capitale, mostre di quadri e addirittura dei “quest”.

L’avventura delle cene russe è iniziata per caso quando ho proposto a un rinomato ristorante di organizzare cene tematiche in stile russo. L’idea è andata in porto e così ho invitato un’amica russa in qualità di chef. Lei non era un granché in cucina, ma desiderava tanto visitare Zagabria. E così, al suo arrivo, ci siamo recate in un mercato locale per comprare delle barbabietole rosse per il borsch. Abbiamo comprato 15 kg di barbabietole! L’aziana signora della bancarella si è quasi commossa, dicendo che in un giorno solo avevamo acquistato la quantità che di solito lei riesce a vendere in un mese! E così, con l’aiuto di mamme, nonne e suocere, in 12 ore abbiamo cucinato borsch per 45 persone. Tutti hanno creduto che fossimo cuochi professionisti!

In Croazia, poi, mi ritrovo a bere tantissimo caffè! Per loro il caffè è sacro ed è impossibile discutere di affari senza una tazza fumante di bevanda nera. Ho toccato un record di 9 cappuccini al giorno. Noi russi amiamo molto il tè, ma in Croazia è talmente insipido che preferisco il caffè.

Inoltre i russi sono abituati a lavorare 24 ore al giorno. Mentre qui telefonare dopo le 5 del pomeriggio per motivi di lavoro non è visto di buon occhio. Meglio forse inviare una mail.
Credo poi che si debba combattere lo stereotipo secondo il quale le ragazze russe sono “facili”: molti credono che se sei russa ti interessano solo gli uomini e i soldi. Ci ho messo due anni per far capire ai colleghi di lavoro croati che le ragazze russe sono molto diverse da come se le aspettano.

Una delle prime cose che ho capito è che non bisogna flirtare con gli uomini stranieri: perché il flirt di una ragazza russa verrà di sicuro interpretato in maniera diversa a quello di una ragazza spagnola o inglese.

Se sei russo, poi, preparati a essere visto come una spia. Se poi sei un giornalista, di sicuro sei una spia! E come potrebbe essere diversamente, vista l’immagine ritratta nei film di Hollywood?


Mi sono capitati episodi al limite dell’assurdo: tempo fa la polizia ha voluto interrogarmi sul mio lavoro giornalistico. E poi il caporedattore di un quotidiano croato ha inizialmente accettato di buon cuore la proposta di pubblicare un mio articolo economico, salvo poi ripensarci quando ha saputo che sono russa.

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