“Come è cambiata la mia vita dopo aver studiato il russo”

Cinque ragazzi stranieri raccontano la loro esperienza con questa lingua e le opportunità che hanno avuto

William Brumfield, Usa

Professore di studi slavi, storico dell’architettura russa, fotografo

Ho iniziato a studiare russo negli anni Sessanta alla Johns Hopkins University. All’epoca il programma di russo era davvero ridotto ma quegli studi mi hanno permesso di avvicinarmi alla lingua di questa grande letteratura. Evgenij Onegin è sempre stato il mio libro preferito. 

All’epoca non c’era una particolare metodologia per studiare questa lingua. Ma sono convinto che se non fosse stato per il mio professore di russo, non avrei mai proseguito questi studi. E con ogni probabilità la mia vita avrebbe preso un corso diverso. 

Un’altra persona che ha segnato profondamente la mia formazione è stata Nina Volodina, specializzata nell’insegnamento del russo agli stranieri. Era una grande appassionata di Mosca e organizzava tour per i quartieri storici della città. Fu proprio in quel periodo che ho acquistato la mia prima macchina fotografica e ho iniziato a fotografare.

Ajay Kamalakaran, India

Scrittore

Ho iniziato a studiare questa lingua presso il Centro culturale russo di Mumbai, in India. E un amico russo che ho conosciuto a Mumbai mi ha invitato a casa dei suoi genitori a Voronezh: è stata una grande opportunità per avere un primo approccio con la Russia. Poi mi sono iscritto all’università statale di Sakhalin. 

Sono rimasto molto sorpreso dall’affetto e dal calore dimostrato dalla mia nuova “famiglia russa”: al mio arrivo il nonno del mio amico mi ha abbracciato calorosamente e poi ha attaccato uno spillo sopra la città di Mumbai nella mappa geografica che avevano in casa: un onore concesso solo alle persone più amate. 

Imparare il russo mi ha aperto un mondo completamente nuovo e mi è stato utile per spalancare una porta sulla società di questo paese. 

Un altro grande vantaggio è stata la possibilità di leggere le opere di Cekhov, Dostoevskij e Tolstoj in versione originale. 

John Varoli, Usa

Giornalista

Mi sono innamorato della Russia e della lingua russa dopo essermi iscritto a un corso introduttivo organizzato dalla mia scuola superiore. Era il 1985 ed eravamo ancora in piena guerra fredda. Non eravamo in molti a seguire quel corso. 

Però il russo che avevamo imparato sui libri era ben diverso da quello parlato nella vita reale: quando finalmente sono riuscito ad andare in Russia, nel 1992, mi sono ritrovato a dover imparare il russo, quello vero. Sono convinto che si possa capire davvero una nazione solo parlando la lingua del posto. E ciò mi ha permesso di imparare molte cose sulla mentalità dei russi e sulla loro visione del mondo, che è molto diversa dalla nostra. 

Prendete ad esempio i concetti di libertà e tabù: intellettualmente i russi sono molto liberi e ben disposti a discutere di qualsiasi argomento. In America esistono ancora oggi molti tabù che differiscono anche da regione a regione, e vi è la tendenza a ridicolizzare le persone che la pensano diversamente. Nei miei 20 anni di esperienza in Russia invece mi sono reso conto che i russi possono anche non essere d’accordo con te, ma rispetteranno sempre la tua opinione. 

Kaname Okano, Giappone

Studente

Ho iniziato a studiare russo quando avevo 18 anni. Mi sono iscritto poi all’università per approfondire la lingua e la letteratura russa. Ho scoperto un mondo completamente nuovo: il mondo delle lingue slave! Più scoprivo i russi, più mi interessava la loro nazione. Al termine dei miei studi in Giappone mi sono iscritto a un dottorato nella città russa di Novyj Sad.

Tra qualche mese inizierò a insegnare russo nell’università giapponese dove io stesso ho studiato. E spero che, esattamente come me, anche i miei futuri studenti possano innamorarsi di questa lingua e di questa cultura. 

Lara McCoy, Usa

Giornalista

È iniziato tutto con la mia nascita e quando mia mamma ha deciso di chiamarmi esattamente come la protagonista del Dottor Zhivago di Pasternak. Il mio rapporto con la lingua russa non è mai stato facile: durante i miei primi viaggi in Russia non ero in grado di dire molto. Non sono portata per le lingue e l’impresa mi è risultata abbastanza difficile. 

Anche adesso, dopo più di nove anni in Russia, le mie capacità di comunicazione sono abbastanza limitate. Riesco a capire abbastanza bene ma continuo a fare molti errori di grammatica quando parlo. 

I miei figli, cresciuti in Russia, sono invece completamente bilingue e trovano il mio russo davvero imbarazzante. Ricordo che una volta, nel tentativo di fare una domanda al direttore della scuola di mia figlia, lui, rivolgendosi a mia figlia, ha detto: “Katia, scopri cosa sta cercando di dire tua mamma e poi me lo fai sapere”. Quindi per me quella di imparare il russo è una sfida ancora oggi molto attuale.

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