Dai ricchi ai vicini di casa: vi sveliamo chi sono le "vittime" dell'antipatia dei russi

Valery Sharifulin/TASS
Quali sono le principali idiosincrasie del popolo russo? Ecco le persone e i comportamenti che di solito, in Russia, generano una maggiore, istintiva, avversione

I ricchi

“Non si può essere allo stesso tempo ricchi e onesti”. Nella mentalità dei russi c’è una specie di stereotipo ancestrale, secondo il quale in Russia si può diventare ricchi solo grazie all’imbroglio, al furto, al sangue versato, e comunque sempre ai danni della povera gente. Le origini di questo disamore per i ricchi vanno molto lontano nella storia russa, caratterizzata quasi in tutti i tempi da una colossale sperequazione; da una grandissima disparità, cioè, tra ricchi ricchissimi e poveri poverissimi.

L’ultimo trauma, in questo senso, sono state le privatizzazioni degli anni Novanta, quando le enormi ricchezze statali (tutto il complesso industriale sovietico e tutte le risorse del sottosuolo: petrolio, gas, oro, diamanti e molto altro) da che erano nominalmente proprietà di tutti i cittadini ai tempi dell’Urss, dopo il crollo del comunismo, come per magia, in poco tempo sono passate nelle mani di pochissimi; i primi oligarchi super miliardari.

Da quei giorni a oggi, molto è cambiato, e ci sono modi perfettamente legali e trasparenti per arricchirsi. Ma, cionondimeno, indipendentemente dalle origini del capitale, i russi non amano i ricchi. E la privatizzazione continua a essere un tasto dolente. 

I lavoratori comunali

Le bollette arrivano nella cassetta delle lettere alla velocità della luce. E cosa significano tutte queste sigle, come PZU e APZZ, che appesantiscono il conto? Tasse, tassette, accise…

E perché poi pagare per la portiera, questa nonnina d’acciaio che non fa niente a parte sedere nel gabbiotto all’ingresso e curiosare?

E cosa sono questi “accantonamenti per lavori di straordinaria amministrazione” decisi dal condominio? E perché non spengono il riscaldamento centralizzato, se ormai è fine aprile e tocca tenere la finestra aperta dal caldo?

In Russia si trova sempre qualche buona ragione per esprimere il proprio malcontento nei confronti di chi lavora nei servizi municipali. Anche se non sono certo loro i colpevoli dell’ennesimo aumento delle tariffe dell’acqua o del gas, i lavoratori delle aziende locali di servizi fanno comunque da parafulmine all’ira del cittadino medio. E seppure i prezzi per gas, acqua, internet ed elettricità siano incomparabilmente più bassi in Russia rispetto a molti Paesi occidentali, i russi ritengono comunque di pagare troppo e che sarebbe ora di finirla con questo scandalo. 

I vicini di casa

Credete forse, in Russia, dando gentilmente il buongiorno o la buonasera sulle scale, di sentirvi rispondere? Scordatevelo! E certo non vi prepareranno una torta di benvenuto quando farete il trasloco. Se vi sembra che i vicini facciano di tutto per evitarvi, è proprio così.

I russi sono stufi di avere estranei costantemente attorno. Intanto perché troppo a lungo hanno dovuto condividere cucina, bagno e doccia nelle kommunalki, per tanti anni del periodo comunista. E poi, dopo la costruzione delle “khrushchevki”, i milioni di casermoni di edilizia popolare voluti da Khrushchev per risolvere il problema della casa, hanno vissuto sì in appartamenti indipendenti, ma con pareti prefabbricate così sottili che si poteva sentir volare una mosca dal vicino. E oltre alla mosca cosa diceva il marito alla moglie, cosa guardavano in tv, come piangeva il neonato e così via, tanto che per schermare un po’ di rumori si mettevano tappeti ai muri. In conclusione, la vita con qualcuno a ridosso si associa sempre a disagio e conflitto. E per questo pare che in Russia i vicini infastidiscano per inerzia, e sono già mal sopportati quando arrivano nella nuova casa, senza che ci sia stato nessun casus belli o si siano macchiati in qualche modo la reputazione condominiale. 

Le guardie private

La Russia è il Paese delle guardie private. Sono talmente numerose ovunque, da fare impressione. Secondo le ultime statistiche sono addirittura di più dei poliziotti, che in Russia sono molti.

Ovunque andiate, ci sarà qualcuno che vi segue con attenzione. Avrete la sensazione che difendano l’intera Russia proprio da voi! Ma più di tutto è fastidioso quando iniziano “a fare il loro lavoro” e a chiedere di aprire la borsa o lo zainetto, sbottonare la giacca a vento, guardare dentro ogni sacchetto, prima di farvi entrare. Proprio per questo, non sono per niente amate. Perché a nessuno piace sentirsi continuamente nella parte del sospettato e sotto un controllo totale. 

I russi

Avete mai visto come i russi, all’estero, non appena si accorgono della presenza di un connazionale, abbassano vergognosamente gli occhi a terra, facendo finta di essere di un altro Paese? È perché i russi non si amano tra di loro. Anche se sono molto patriottici e amano il loro popolo. Ma come insieme, non certo i singoli. Proprio per questo c’è una barzelletta piuttosto popolare che dice: “Solo un russo ubriaco può cercare di convincere per due ore uno straniero che siamo un popolo di stupidi, e spaccargli il muso quando quello alla fine acconsente”.

L’unica cosa che può migliorare i rapporti tra russi è avere un nemico comune. In quel caso tutti diventano una grande famiglia e sono pronti a dare tutto, fino alle più eroiche conseguenze (e lo hanno fatto nella storia). Ma non appena il nemico è vinto, ecco che ricominciano a beccarsi tra di loro. 

L'antipatia dei provinciali verso i moscoviti

“Hanno stipendi da 200 mila rubli (circa 2.900 euro), e non sanno nemmeno come spendere tutti quei soldi! Si sono mangiati il Paese! E poi vanno in giro a tirarsela. La vera vita dei russi non sanno nemmeno cosa sia!”.

Chi vive in provincia ama i miti sui moscoviti boriosi, che disprezzano tutti fin dalla nascita. L’origine di questo cattivo rapporto è dovuto innanzitutto al fatto che tutte le tasse finiscono nella capitale, e poi il governo centrale decide come redistribuire i fondi ai vari bilanci regionali, in un modo che molti ritengono iniquo. E poi i più maturi ricordano quando nei tempi più duri, mentre da loro gli scaffali dei negozi erano vuoti, a Mosca si poteva trovare di tutto (per chi sapeva dove cercare). 

L'antipatia dei moscoviti verso i provinciali

Avendo la sensazione di essere più arretrati, i provinciali hanno un complesso di inferiorità rispetto agli abitanti della capitale, e quando si trasferiscono a Mosca cercano di nascondere le loro origini e di spacciarsi per cittadini. Ma i moscoviti doc li ripagano della stessa moneta.

Ritengono che vengano a rubare il lavoro, che siano disposti a lavorare per stipendi più bassi, rovinando il mercato, e che accettino qualsiasi condizione. Inoltre, pensano che siano poco acculturati, che portino criminalità, e che le ragazze siano in cerca di uomini con l’appartamento in centro, dove prendere la residenza, più che dell’amore. La classica lamentela del moscovita è: “Vengono tutti qui”. Certo, condurre vite separate tra moscoviti doc e provinciali inurbati è impossibile. Eppure ancora oggi si possono riconoscere gli uni dagli altri. Ecco come

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