Familiari delle vittime in attesa di maggiori informazioni sul disastro aereo.
Sergej Pivovarov/RIA NovostiAnalizzando le scatole nere del Boeing 737-800 della compagnia FlyDubai, decollato da Dubai e schiantatosi in fase di atterraggio all’aeroporto di Rostov-sul-Don il 19 marzo scorso, gli inquirenti russi sono riusciti a ricostruire la dinamica del disastro, dove sono morte 62 persone. Secondo quanto riporta il quotidiano Kommersant, la versione più accreditata sarebbe l’errore umano da parte di uno dei due piloti.
Durante un tentativo di atterraggio all’aeroporto di Rostov-sul-Don, a causa delle avverse condizioni meteorologiche l’equipaggio si sarebbe visto costretto a cambiare manovra e a provare un nuovo atterraggio.
Secondo quanto scrive Kommersant, il sistema automatico che gestisce la discesa del velivolo non avrebbe funzionato correttamente a causa del forte vento che soffiava sulla pista. Il comandante avrebbe quindi deciso di spegnere il sistema per realizzare l'atterraggio manualmente.
Secondo i dati del registratore di volo, a sei chilometri dalla pista di atterraggio, a un’altezza di 270 metri, uno dei piloti avrebbe premuto il pulsante TOGA (Take off. Go around) che ordina al velivolo di abortire la manovra riprendendo quota. Uno dei membri dell’equipaggio avrebbe disattivato il pilota automatico, prendendo il controllo del velivolo. Gli inquirenti si dicono convinti che alla base della catastrofe ci sia l’errore umano.
Dalle registrazioni si sentirebbero le conversazioni e le urla dei piloti, allarmati da quanto stava accadendo.
Secondo quanto riporta Kommersant, gli inquirenti non sarebbero ancora stati in grado di stabilire quale dei piloti avrebbe commesso il fatale errore, poiché le voci nelle registrazioni si sovrappongono e si confondono. Per identificare le voci sarà richiesto l’aiuto delle famiglie dei piloti.
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