Aerei in fase di decollo
Sergei Bobylev / TASSI voli tra Russia e Ucraina rischiano di scomparire. Dal 25 ottobre 2015 potrebbero venire chiuse le tratte tra i due Paesi: il governo ucraino è stato praticamente il primo a introdurre sanzioni contro le compagnie aeree russe. Per tutta risposta, Mosca ha promulgato un divieto analogo per le imprese ucraine.
Tutto è iniziato a settembre 2015, quando è stato fatto divieto a sette compagnie aeree russe di volare nei cieli di Kiev. Fra queste si contano gli operatori Aeroflot, Rossiya e Don-Avia. Dal 25 ottobre per queste compagnie non sarà solo vietato volare in Ucraina, ma verrà vietato anche il transito su questo territorio nel caso in cui i velivoli abbiano relazioni con operazioni militari.
L’unica compagnia che non risulta nella lista nera è UTair, che alla fine del 2015 non volò in Crimea. In Ucraina la compagnia opera attraverso la sua filiale locale, UTair Ukraine, e sui suoi aerei volano soprattutto ucraini che lavorano nei giacimenti petroliferi in Russia.
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In risposta a questi divieti, il governo russo ha chiuso lo spazio aereo ai voli ucraini. “La risposta di Mosca è puramente pragmatica - ha detto Oleg Panteleyev, analista dell’agenzia Aviaport -. Si tratta di difendere gli interessi commerciali delle nostre compagnie”.
Secondo Rosaviatsia, l’agenzia federale del trasporto aereo, l’interscambio di passeggeri tra i due Paesi durante i primi otto mesi del 2015 è stato di 800mila persone. Più del 70% dei passeggeri dei voli tra i due Paesi sono ucraini.
Secondo l’analista di IK Premier, Sergei Ilin, è verosimile che “questo conflitto possa portare a un totale annullamento delle comunicazioni aeree tra i due Paesi. Una decisione poco perspicace, dai motivi puramente politici, che colpirebbe soprattutto i passeggeri”.
Secondo Panteleyev, le perdite di Ukraine International Airlines sarebbero di 35,6 milioni di dollari all’anno.
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