Il ricordo di Anna Politkosvkaja nell'anniversario della sua morte

Una foto di Anna Politkovskaja appeso in una via di Mosca

Una foto di Anna Politkovskaja appeso in una via di Mosca

Sergei Savostyanov / Rossiyskaya Gazeta
Il 7 ottobre di nove anni fa veniva assassinata la celebre giornalista di Novaya Gazeta, sempre in prima fila per seguire importanti questioni di carattere sociale, oltre ai più tragici attacchi terroristici della storia russa

Stava rientrando dal supermercato con le busta della spesa, probabilmente pensando al prossimo articolo da scrivere. Una donna come tante. Una giornalista conosciuta, da qualcuno definita “scomoda”, sicuramente apprezzata, soprattutto in Occidente. Ma ad attenderla nell’androne di casa di quel 7 ottobre di nove anni fa c’era il suo assassino: quattro i colpi di pistola, più uno indirizzato verso il suo corpo già esanime. Il 7 ottobre del 2006 moriva Anna Politkovskaja, una delle penne più conosciute e apprezzate di Novaya Gazeta. Sempre in prima linea, per seguire da vicino non solo la guerra in Cecenia, l’attacco terroristico di Beslan e quello alla Dubrovka, ma anche importanti tematiche sociali legate alle carceri, agli orfanotrofi, agli anziani.  

Nella ricorrenza della sua morte, Mosca e il mondo intero ricordano Anna, che nella sua carriera vinse il premio Global award di Amnesty International per il giornalismo in difesa dei diritti umani nel 2001, e il premio dell’Osce per il giornalismo e la democrazia nel 2003. Le fu conferito anche il Penna d’Oro, il Pulitzer russo per il giornalismo.

Nel giugno 2014 si concluse il processo per i sicari: quattro ceceni vennero incarcerati con dure condanne e due ergastoli.

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