La vittoria del “no” in Grecia è un passo "verso l'uscita dall’euro”. Lo ha affermato il viceministro dell’Economia russo, Aleksei Likhachev, citato dall’agenzia Tass, commentando i risultati del referendum ellenico sul piano di aiuti internazionale. Ovviamente, ha precisato Likhachev, è prematuro affermare che la Grecia “percorrerà fino in fondo questo cammino”.
Il viceministro russo ha poi aggiunto che un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro sarebbe una specie di terapia di shock per l’Unione Europea, che permetterebbe un certo consolidamento fiscale nella zona euro. Likhachev ha però messo in guardia sul rischio che altri paesi possano seguire l’esempio di Atene: un’ipotesi le cui conseguenze potrebbero essere irrimediabili.
Il presidente del Comitato degli Affari Internazionali del Consiglio della Federazione della Russia, Konstantin Kosachev, ha invece affermato che i risultati del referendum rafforzano la posizione del governo di Alexei Tsipras. “Siamo davanti a un importante voto di fiducia al governo di Tsipras e a un rafforzamento della posizione della Grecia nei negoziati con l’Unione Europea”, ha detto Kosachev. “È comunque poco probabile - ha aggiunto - che la situazione sfoci in un caos incontrollato. Nessuno lo vuole. I negoziati continueranno con la Grecia in una posizione più forte. Tsipras si sentirà più sicuro nei negoziati con i creditori europei”. Secondo lo stesso Kosachev, le possibilità che la Grecia resti nella zona euro sono maggiori rispetto a quelle che la abbandoni: “È una guerra di nervi - ha concluso -. Ma si arriverà a un compromesso”.
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