Tre mesi dopo l’ultimo pronostico, la Banca Centrale ha rivisto al ribasso le previsioni di contrazione dell’economia russa, passate dal 2,9% al 3,8% per quest’anno, e dallo 0,1% allo 0,3% per il 2016. Le stime potrebbero realizzarsi nel caso in cui il prezzo del petrolio si mantenga sotto ai 53 dollari al barile e che l’Occidente prolunghi le sanzioni ai danni di Mosca.
Il Presidente Vladimir Putin ha invece assicurato che in un paio di anni il paese uscirà dalla crisi economica, iniziata alla fine del 2014.
La Banca Centrale ha però espresso dubbi sul fatto che, con “l’attuale tensione geopolitica”, Usa ed Europa possano eliminare le sanzioni, facendo inoltre presente che nel 2015 si potrebbe registrare una fuga di capitali pari a otto miliardi di dollari.
Di recente il Ministero russo dell’Economia aveva previsto una contrazione del 2,5% per il 2015 e una crescita del 2,8% per il 2016.
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