Si intitola "Il Cine-Occhio delle Avanguardie Russe". Ed è una rassegna che, a Villa Manin di Passariano (Udine), dal 15 marzo al 28 giugno propone una vasta panoramica sulle tendenze più innovative della settima arte negli anni della rivoluzione fino all'inizio dell'era stalinista. Una schiera di giovani cineasti, strettamente alleati con i maggiori artisti e letterati dell'epoca, esalta le conquiste del nuovo corso sovietico e sperimenta tecniche e linguaggi dirompenti.
La vicenda dell'avanguardia sovietica si concentra in poco più di un decennio (ma gli anni davvero cruciali furono quelli tra il1922 e il 1927) e, per quanto attraversata da tensioni e contrasti interni talora radicali, resta comunque caratterizzata da alcuni aspetti unificanti che la rendono ben riconoscibile nel più ampio contesto dell'avanguardia storica. Questi film avranno un fortissimo impatto sull'intera industria cinematografica.
La rassegna cinematografica, a cura di Lorenzo Codelli, Piero Colussi e Livio Jacob, ha avuto inizio con il raro cortometraggio di Dziga Vertov "Kino Pravda n°14" (1922), con le didascalie tridimensionali create da Aleksandr Rodchenko. La rassegna è realizzata in collaborazione con la Cineteca del Friuli (Gemona), la Mediateca di Cinemazero (Pordenone), l'Archivio Carlo Montanaro (Venezia), La Casa Totiana (Roma), RM ARTS (Monaco di Baviera), Copernicus Film (Mosca).
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