Lunedì scorso, durante l’assemblea del gruppo parlamentare del Partito Comunista della Federazione Russa alla Duma di Stato, il ministro russo della Cultura Vladimir Medinsky si è detto pronto a discutere con i membri della Duma l’eventuale limitazione del numero di pellicole americane da distribuire nei botteghini nazionali. "Il problema è che in questa sala sono rimasto l'ultimo sostenitore di Hollywood”, ha affermato.
Il ministro ha infatti fatto notare che le produzioni hollywoodiane occupano il 70 per cento dell’industria cinematografica. “In Cina vengono realizzati circa venti film all’anno - ha detto -. Lì esistono delle limitazioni, mentre noi abbiamo un mercato aperto. Se la Duma iniziasse seriamente a prendere in considerazione l’ipotesi di imporre restrizioni alle produzioni di Hollywood, noi saremmo d’accordo. Incontriamoci e discutiamone”.
Nel settembre del 2014, durante una riunione del Consiglio di esperti del “Fronte popolare Panrusso” (ONF), il regista Yuri Kara aveva proposto che le proiezioni di film americani nelle sale russe venissero vietate, fino all’abrogazione delle sanzioni anti-russe. Secondo il regista, questa misura avrebbe favorito lo sviluppo della cinematografia nazionale. Il Ministero della Cultura allora si era opposto al divieto.
Più tardi, nel mese di novembre, in occasione del Forum dell’ONF, Kara si era rivolto direttamente al Presidente russo Vladimir Putin con la proposta di limitare la presenza dei film americani nei botteghini russi. Il Presidente aveva risposto allora dicendo che "sarebbe sbagliato privare i nostri consumatori delle merci che loro stessi desiderano avere, comprese le produzioni cinematografiche".
Quila versione originale dell'articolo
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email