Il tribunale di Mosca si appresta a celebrare il processo per l’attentato contro il direttore artistico del Teatro Bolshoj, Sergei Filin: il 17 gennaio 2013 l’uomo venne sfigurato con l’acido solforico da un assalitore ignoto, poco lontano dalla sua abitazione.
Le indagini hanno individuato il ballerino solista Pavel Dmitrichenko come mandante dell’aggressione, Yuri Zarutsky come esecutore e Andrei Lipatov come suo presunto complice. I tre rischiano fino a 12 anni di carcere se riconosciuti colpevoli.
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Il regolamento di conti sarebbe maturato sullo sfondo di una scena teatrale avvelenata da accuse di favoritismi e di cattiva gestione: Dmitrichenko ha ammesso di aver agito per vendetta nei confronti di Filin, ma ha affermato che l’esecutore è andato oltre le sue intenzioni.
In seguito all’attacco, Filin ha subito 22 operazioni in Germania per salvare la vista, rimasta in parte danneggiata; solo nel settembre 2013 ha potuto riprendere il suo incarico nel più prestigioso teatro russo.
+++AGGIORNAMENTI ORE 17
Poco dopo l’apertura della prima udienza davanti al tribunale di Mosca, il giudice Elena Maximova ha annunciato la sospensione e il rinvio del procedimento, dal momento che in aula non era presente nessun legale in rappresentanza di Yuri Zarustsky, imputato come esecutore materiale dell’aggressione a Filin: il processo è stato quindi rinviato al 29 ottobre 2013.
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