Un disegno di legge depositato in parlamento ha proposto il ritorno dell’opzione di voto “nessuna delle candidature precedenti” sulle schede elettorali per le consultazioni legislative (ma non per le presidenziali): l’intento è quello di offrire una valvola di sfogo alla disaffezione politica popolare.
Negare alla gente la possibilità di votare contro tutti i candidati lede il loro diritto di “esprimere adeguatamente la propria volontà”, afferma una nota di accompagnamento al progetto di legge, visibile sul sito Web della Duma.
La prima delle tre letture richieste in aula avrà luogo a dicembre 2013, ha dichiarato il capo del comitato costituzionale della Duma, Vladimir Pligin. La proposta legislativa, sottoscritta da un gruppo di senatori, riguarda le elezioni per le assemblee comunali, regionali e federali, ma esclude le elezioni presidenziali e governatoriali.
“Il Paese sarebbe reso impotente” se l’opzione “nessuna delle precedenti” vincesse nel voto presidenziale, ha precisato in un editoriale sul quotidiano Izvestia la coautrice del provvedimento, Valentina Matviyenko, presidente del Consiglio Federale (la camera alta del parlamento russo).
L’opzione “contro tutti” è rimasta sulle schede elettorali dal 1991 al 2006, ma è poi stata cancellata su insistenza del Cremlino dopo aver cominciato a guadagnare in popolarità. Questo, tuttavia, ha indotto gli elettori più scontenti a disertare le urne o a votare per candidati che non supportano realmente, fa notare la nota di accompagnamento al disegno di legge.
Secondo un sondaggio effettuato dall’organizzazione indipendente Levada Center nel settembre 2013, il 78 per cento dei russi ha sostenuto il ritorno dell’opzione “nessuna delle precedenti” sulle schede di voto.
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