Greenpeace, anche l'italiano incriminato per pirateria

La giustizia russa ha confermato le accuse per i membri dell'equipaggio della Arctic Sunrise, che rischiano ora da dieci a quindici anni di carcere

C'è anche l’italiano Cristian D’Alessandro tra gli attivisti della Arctic Sunrise incriminati di pirateria dalla giustizia russa, dopo l’assalto alla piattaforma petrolifera di Gazprom avvenuto il 18 settembre 2013. La notizia è stata resa nota con un tweet dall’organizzazione ambientalista e trova conferma sulle agenzie di stampa russa. “Tutte le persone coinvolte nell’assalto alla piattaforma Prirazlomnaya sono state accusate di pirateria – ha fatto sapere il comitato investigativo della Federazione Russa, così come riporta Ria Novosti -. Nessuno si è dichiarato colpevole e tutti hanno rifiutato di testimoniare”.

La vicenda vede coinvolte trenta persone di diversa nazionalità, fermate dalla Guardia costiera russa il 19 settembre 2013.

Segnali di speranza erano arrivati all’indomani dell’intervento del Presidente russo Vladimir Putin che, dal forum sull’Artico, aveva detto: “Hanno infranto le leggi internazionali. Ma è evidente che non si tratta di pirati”.

Ora la questione sarà tutta da rivedere. In Russia il reato di pirateria è punibile con la reclusione da dieci a quindici anni. 

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