Bolzano-Russia, siglati due nuovi accordi di cooperazione

Green energy e il Centro Borodina di Merano sono al centro delle firme poste a Palazzo Widmann il 2 ottobre 2013

Due nuovi accordi cementano i rapporti di cooperazione tra Bolzano e la Russia. Il primo patto, siglato a Palazzo Widmann il 2 ottobre 2013, riguarda la green energy e, in particolare, una collaborazione nella ricerca sull'utilizzo dell'idrogeno. Il secondo, invece, interessa la rinascita del Centro russo Borodina di Merano.

La prima firma, posta dal presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder e Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie russe, fa da apripista alla cooperazione scientifica fra Provincia e Russia nell'utilizzo di idrogeno verde. "La tecnologia a idrogeno è essenziale nella tutela ambientale", ha sottolineato Yakunin. L'attivitá di ricerca si svilupperà su tre direttrici: l'utilizzo dell'idrogeno come carburante per veicoli, lo sviluppo di tecnologie che combinano idrogeno e carburanti fossili, la possibilità di immagazzinare grandi quantità di energia residua. "La collaborazione nella ricerca nella mobilità è molto interessante perché i tecnici russi sono già molto avanti nel settore e nello sviluppo di nuovi prototipi", ha osservato Walter Huber, direttore dell'impianto a Bolzano Sud.

Per quanto riguarda il Centro russo Borodina di Merano, con l'accordo firmato da Durnwalder, dal presidente del centro Vladimir Yakunin e dal sindaco di Merano Günther Januth, il Comune si è impegnato a cedere alla Provincia il complesso storico di Zarenbrunn, sede della Fondazione Borodina, a Maia Alta, a Merano. La Provincia, a sua volta, dichiara di cedere gli spazi a uso gratuito al Centro Borodina. Zarenbrunn diventerà, così, la sede del nuovo Centro russo a Merano, dove si svilupperanno le attività della comunità russa in Alto Adige.

"Puntiamo a farne il punto di riferimento per consolidare i rapporti con la Russia nei settori culturale e artistico, scientifico ed educativo, in quello socioassistenziale e nei settori turistico ed economico", ha sottolineato il presidente Durnwalder.   

Attualmente l'edificio fungeva da centro culturale della comunità ortodossa russa di Merano, con chiesa e biblioteca (che resteranno aperti al pubblico), nonché da sede di una casa di riposo per anziani (che troveranno un altro tetto). Ora "questo accordo sancisce una continuità storica: la tradizione della presenza russa a Merano riprende, grazie alla nuova destinazione dello Zarenbrunn", ha concluso Durnwalder.

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