Greenpeace ha reso noto l’arresto di 25 attivisti dell’organizzazione da parte della Guardia Costiera russa, avvenuto il 19 settembre 2013: tra gli ambientalisti in manette c’è un italiano, di cui non sono state ancora riferite le generalità.
I membri di Greenpeace si trovavano nel Mar Glaciale Artico a bordo della nave “Arctic Sunrise”, impegnati in una campagna di protesta contro le trivellazioni che la piattaforma petrolifera Prirazlomnaya, appartenente alla compagnia di Stato russa Gazprom, sta per avviare nell’area.
Secondo quanto riferito dal gruppo, gli uomini dei servizi speciali della Guardia Costiera russa, calatisi da un elicottero, avrebbero abbordato la nave in acque internazionali, mentre si trovava all’interno della Zona Economica Esclusiva (ZEE) della Russia: “Alcuni membri dell'equipaggio, - afferma la nota di Greenpeace - che sono riusciti a chiudersi a chiave nella sala radio, hanno riferito di aver visto gli altri attivisti costretti a inginocchiarsi con le pistole puntate contro di loro”.
Un portavoce del Servizio di Sicurezza federale russo (Fsb) ha dichiarato che la rompighiaccio “Arctic Sunrise” è stata sequestrata e verrà trainata fino al porto di Murmansk, dove il comitato d’inchiesta deciderà sull’indagine da aprire nei confronti degli ambientalisti a bordo: il capitano della nave è già stato interrogato e l’inchiesta verrà aperta quando l’”Arctic Sunrise” entrerà in porto, nel giro di tre giorni.
La Russia punta sulla Via Marittima del Nord
Dal canto suo Greenpeace protesta contro quella che definisce “un’irruzione illegale”: già il 18 settembre 2013 due militanti della “Arctic Sunrise” erano stati arrestati dopo aver scalato la piattaforma nel corso di un’azione dimostrativa.
L’organizzazione ecologista è impegnata nella campagna “Save the Arctic”, rivolta contro tutti i progetti di estrazione degli idrocarburi nell’Artico, che potrebbero incrementare i rischi di fuoriuscite di petrolio e minacciare le riserve naturali e gli habitat degli orsi polari e della fauna artica. La produzione petrolifera presso l'impianto, il primo progetto di questo tipo della Russia nel Mare di Barents, era stata rinviata nel 2013 dopo un'azione simile.
+++ AGGIORNAMENTI 21 SETTEMBRE 2013
Da Roma la Farnesina informa che "su istruzioni del ministro degli Esteri, Emma Bonino, l'Ambasciata d'Italia a Mosca si è immediatamente attivata per assistere il connazionale Cristian D'Alessandro, che risulta essere a bordo della nave di Greenpeace Arctic Sunrise, attualmente scortata da navi russe e in navigazione verso il porto di Murmansk, dove arriverà lunedì 23 settembre in mattinata".
"Il vice console italiano a San Pietroburgo si sta recando a Murmansk e sono in corso continui contatti con l'ambasciata olandese a Mosca (la nave batte bandiera olandese) e con diplomatici britannici e finlandesi a San Pietroburgo, per coordinare le azioni da intraprendere a tutela dei membri dell'equipaggio", si legge nel comunicato del Ministero degli Esteri italiano.
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