La Russia dice addio al regista Damiani

È morto all'età di 90 anni il padre de "La piovra", la serie televisiva che negli anni Ottanta conquistò il pubblico sovietico

Per i russi era il regista di “Sprut”. È così infatti che nella lingua di Tolstoj si indica “La piovra”, la serie televisiva del regista Damiano Damiani, scomparso a Roma nella serata del 7 marzo 2013 all’età di 90 anni.

Leggi l'intervista
a Michele Placido

Con le avventure del commissario Corrado Cattani, interpretato da Michele Placido, il regista friulano negli anni Ottanta era riuscito infatti a conquistare il pubblico sovietico, facendo de “La Piovra” una delle serie televisive più apprezzate ai tempi dell’Urss. Amata a tal punto che - si dice - con la morte del celebre commissario Cattani, la gente russa visse quel coup de théâtre come un colpo troppo duro da accettare. Arrivando addirittura al punto di inviare svariate lettere di protesta all’Ambasciata italiana.   

Ma “La piovra” è stata solo un’ulteriore conferma dell’amore da parte della Russia nei confronti di Damiani: già nel 1971 la giuria del Miff, il Festival cinematografico internazionale di Mosca (il secondo festival cinematografico più antico del mondo, dopo la Mostra del Cinema di Venezia) assegnò il Gran Premio al film “Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica”, girato da Damiani nella Palermo degli anni Settanta.

Negli anni a venire il regista, autore de "Il giorno della civetta”, omaggiò la Russia con un’altra produzione: “Il treno di Lenin”, una miniserie televisiva del 1988 che racconta il lungo viaggio in treno realizzato nel 1917 da un gruppo di bolscevichi per rientrare dalla Svizzera nella Russia post-rivoluzionaria. Tra i passeggeri, anche Lenin, interpretato dall’attore britannico Ben Kingsley. 

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie