Potrebbe salire di ora in ora il numero delle vittime dell’esplosione avvenuta nella mattinata dell’11 febbraio 2013 in una miniera di carbone a Vorkuta, nella Repubblica dei Komi, nella Russia Nord occidentale. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Interfax, sarebbero almeno sedici le persone che hanno perso la vita nell’esplosione di metano. La deflagrazione è avvenuta alle 10.40 ora di Mosca (le 7.40 in Italia), a una profondità di 800 metri. Secondo Vesti.ru, l’incidente sarebbe da attribuire alla “violazione delle regole di sicurezza durante i lavori di estrazione nella miniera”. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta.
Cinque minatori superstiti sono stati recuperati in superficie, tre dei quali sono stati immediatamente ricoverati in ospedale. Secondo il Ministero russo delle Situazioni di Emergenza, al momento dell’esplosione nella miniera si trovavano solamente 23 persone, 259 invece secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti.
Nel frattempo il Presidente della Federazione Vladimir Putin ha ordinato che venga prestata assistenza immediata alle famiglie delle vittime e dei feriti. “Il Presidente – ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - , ha ordinato inoltre al ministro russo delle Situazioni di Emergenza Vladimir Puchkov di recarsi immediatamente sul luogo dell’incidente”.
È stata infine messa a disposizione una linea telefonica per fornire assistenza e informazioni: 8(212) 29-99-99.
+++ AGGIORNAMENTI 12 FEBBRAIO 2013 ORE 14
È salito a 18 il numero delle vittime della tragedia avvenuta l’11 febbraio 2013 a Vorkuta, nella Repubblica dei Komi, dove un’esplosione di metano in una cava ha causato la morte di diversi minatori che stavano lavorando alla miniera. Al momento della deflagrazione sotto terra si trovavano 259 persone, la maggior parte delle quali sono state immediatamente evacuate. Ventisei operai, invece, si trovavano sul luogo esatto dell’esplosione. Solo otto di loro si sono salvati.
Così come riporta l’agenzia di stampa russa Itar-Tass, il governo locale ha indetto tre giorni di lutto, previsti per il 12, 13 e 14 febbraio 2013. Il decreto è stato firmato dal capo della Repubblica dei Komi, Vyacheslav Gajzer. Anche le trasmissioni televisive di intrattenimento saranno annullate.
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