Siria, russi evacuati ma resta l'ambasciata

Il ministro degli Esteri della Federazione Sergei Lavrov ha assicurato che l'attività dei diplomatici prosegue a ritmi regolari. Nel frattempo due arei hanno iniziato il piano di allontanamento dei civili

Per il momento Mosca non ha intenzione di iniziare il piano di evacuazione dell’ambasciata russa in Siria, dove dal marzo 2011 non si ferma la violenza. “La rappresentanza russa nel Paese arabo sta portando avanti la sua attività in maniera regolare, mantenendo i contatti sia con il governo siriano, sia con l’opposizione”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov durante una conferenza stampa.

“Le famiglie dei collaboratori dell’ambasciata hanno lasciato la Siria diverso tempo fa. Ma i funzionari proseguono la loro attività”, ha detto Lavrov.

In precedenza si era parlato della possibilità di chiudere il consolato russo ad Aleppo: una decisione che inizialmente era stata presa come un primo passo verso l’evacuazione dell’ambasciata della Federazione in Siria.

Il ministro ha comunque sottolineato che per il momento Mosca non considera necessario iniziare massicce operazioni di allontanamento dei russi dal Paese.

Nel frattempo il 22 gennaio 2013 due aerei sono stati inviati a Beirut per l’evacuazione di un primo gruppo di connazionali. Settantasette in tutto le persone fino a questo momento riportate in Russia. Fra essi si contano anche 27 bambini. All’aeroporto moscovita di Domodedovo, dove sono atterrati i velivoli, sono stati allestiti punti per fornire aiuto medico e psicologico.

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