Cresce l’interscambio tra la Russia e l’Italia, e il Belpaese si conferma il secondo partner commerciale della Federazione in Europa (Foto: Reuters)
Dedicare una rubrica alle piccole e medie imprese significa raccontare i successi, le difficoltà, le motivazioni e i progetti delle realtà produttive italiane che crescono in Russia. In quali regioni della Federazione trovano le migliori opportunità di partnership? Quali sono le possibilità offerte da questo nuovo mercato? Grazie a quali strategie riescono a superare le frontiere linguistiche e brocratiche che le separano dalla Federazione?
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Ryazan, una regione per fare affari |
Diversi i settori di attività. Automotive, biotecnologie per agricoltura, impianti biologici per la depurazione dell’acqua, bioedilizia, veicoli elettrici e tanti altri, passando per l'abbigiamento e il desing, come hanno dimostrato le oltre 350 aziende italiane che hanno partecipato alla XXII Sessione della Task force itao-russa sui distretti e le piccole e medie imprese, tenutosi lo scorso maggio a Nizhnij Novgorod.
L'Istat, inoltre, conferma l'importanza dell'Italia per il commercio della Federazione. Il Belpaese è il secondo partner commerciale della Russia in Europa e, stando ai dati dell'istituto di statistica, nei primi sei mesi del 2013 l'interscambio tra i due paesi è cresciuto del 15,9%, più che con qualsiasi altro Paese Brics.
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Nizhny Novgorod, capitale russa degli investimenti |
Forte di questi dati, il presidente di Banca Intesa Russia Antonio Fallico, ha affermato che “in un anno difficile (2013 ndr), i rapporti tra i due Paesi hanno vissuto un momento felice: siamo riusciti a far crescere il nostro export in Russia di quasi il 9%, si tratta di un valore di quasi 7 volte superiore rispetto alla media di esportazioni nei Paesi extra Ue che ci permette di superare per la prima volta la soglia dei 10mld di euro".
In occasione del lancio del primo Master in Europa dedicato alle “relazioni internazionali d’impresa italo-russe”, presentato a Bologna lo scorso febbraio e realizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con Banca Intesa Russia e Carisbo, Antonio Fallico ha aggiunto che il futuro è ricco di prospettive: “Le nostre imprese, così come quelle russe, stanno capendo che gli scambi bilaterali offrono sbocchi alternativi a quelli storici rappresentati da risorse energetiche e meccanica pesante”.
I risultati promettenti, i nuovi progetti e soprattutto la voglia di innovare e di crescere degli imprenditori italiani, ci hanno convinti a seguirli nel loro viaggio verso la Federazione.
Abbiamo deciso di presentare i casi di successo, ma non solo. Pubblicheremo le testimonianze delle aziende che già operano in Russia, parleremo dei proprolemi che hanno dovuto affrontare, ma daremo anche spunti e informazioni utili alle società che ancora non si sono affacciate sul mercato della Federazione e che aspettano solo l'occasione giusta.
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