Il rublo digitale (“Цифровой рубль”; “Tsifrovoj rubl”) è il formato digitale della valuta nazionale che la Banca Centrale della Federazione Russa (Banca di Russia) ha istituito in aggiunta alle forme di denaro già esistenti (contante e non contante).
I rubli digitali sotto forma di codici digitali saranno depositati in portafogli digitali dei cittadini e delle imprese. Il portafoglio digitale potrà essere creato sulla piattaforma della Banca di Russia, attraverso la quale saranno effettuate anche tutte le transazioni con i rubli digitali.
A differenza dei già esistenti rubli in forma di moneta bancaria, depositati presso le banche commerciali, tutti i rubli digitali saranno legati alla piattaforma della Banca di Russia. Ciò garantisce la sicurezza dei soldi digitali (salvo il pericolo degli hacker). Per le operazioni in rubli digitali si potranno usare le solite app delle banche o le banche virtuali. Ogni rublo avrà un codice individuale, così come le banconote hanno un proprio numero seriale.
I trasferimenti in rubli digitali si potranno effettuare come al solito, ma non più da un conto a un altro, bensì da un portafoglio digitale a un altro portafoglio digitale. Sarà anche possibile effettuare pagamenti nei negozi tramite il codice QR, utilizzando l’app bancaria sul proprio smartphone, mentre in futuro sono previsti anche i pagamenti NFC.
La legge sul rublo digitale è entrata in vigore il 1º agosto 2023. Da questo giorno, la Banca di Russia e un numero limitato di istituti di credito, e dei loro dipendenti, hanno iniziato a testare i rubli digitali. Secondo il regolatore finanziario, per i cittadini il sistema dei rubli digitali diventerà operativo a partire dal 2025-2027.
Elvira Nabiullina
Aleksej Kudenko/SputnikA detta del governatore della Banca di Russia, Elvira Nabiullina, l’uso della nuova valuta sarà volontario. “Chi vuole, lo usa, chi non vuole, non lo usa. Nessuno costringerà nessuno a entrare nel rublo digitale”, ha detto Niabiullina, precisando nel contempo che il rublo digitale apre delle nuove possibilità.
La rapida proliferazione delle valute elettroniche (criptovalute) riduce la capacità della Banca di Russia, in qualità di principale regolatore finanziario del Paese, di influenzare il tasso di cambio e quello dell’inflazione, creando così dei rischi per la stabilità del sistema finanziario e per il funzionamento del sistema statale. La Russia non è l’unico Paese ad affrontare questo problema sullo sfondo del crescente interesse per le criptovalute.
Il rublo digitale deve diventare un’alternativa centralizzata al Bitcoin e ai vari altcoin (criptovalute alternative al Bitcoin), non garantiti da nessun asset. Per la Banca di Russia, che è il principale organismo di gestione economica del Paese, ciò significa una maggiore possibilità di controllare la circolazione del denaro.
Dal punto di vista pratico, ciò permetterà di controllare meglio le spese, perché i rubli digitali saranno codificati in funzione di obiettivi specifici e quindi sarà più difficile usarli per pagare tangenti o per altri scopi illegali. L’accesso ai dati sulle transazioni di imprese e persone deve aumentare la trasparenza del sistema e, nel contempo, facilitare il controllo dell’effettiva base imponibile e della legalità delle operazioni.
A livello tecnologico, ciò sarà assicurato dai cosiddetti contratti intelligenti (smart contract), cioè transazioni che verranno eseguite automaticamente al verificarsi delle condizioni concordate dalle parti.
“Lo smart contract conterrà informazioni sulle parti della transazione, sull’importo dell’operazione e sulle sue condizioni di esecuzione”, si spiega sul sito della Banca di Russia nella pagina dedicata al rublo digitale. “Una delle opzioni aggiuntive dei contratti intelligenti potrà essere la marcatura dei rubli digitali, che permetterà di impostare le condizioni di utilizzo delle risorse (per esempio, stabilire determinate categorie di merci o servizi che si potranno acquistare con i soldi digitali), e di controllare tutti i passaggi in cui sono coinvolti i rubli digitali dotati di contrassegno”.
Si prevede che il rublo digitale, come anche quello immateriale (in forma di moneta bancaria), sarà protetto dalla legge sul segreto bancario, ad eccezione dei casi in cui le informazioni al riguardo si dovranno passare alle autorità nell’ambito della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
“Le autorità regolatrici di oltre 30 Paesi stanno lavorando oggi alle valute digitali nazionali”, ha comunicato la vicepresidente della Banca di Russia, Olga Skorobogatova. “Penso che la velocità, con cui le autorità hanno affrontato questo tema, significhi che nell’arco di 5-7 anni un certo numero di Paesi presenterà le proprie valute digitali. In questo caso lo SWIFT potrebbe diventare superfluo, perché si tratterebbe di interazioni tecnologiche del tutto diverse”.
Attualmente, la valuta digitale viene attivamente usata dalla Nigeria, mentre diversi altri Paesi (Cina, Sudafrica, Thailandia, Singapore, Kazakistan, Arabia Saudita) hanno iniziato dei progetti pilota. Allo stesso tempo, una ventina di Paesi stanno lavorando alle proprie valute digitali e si parla sempre più concretamente anche dell’euro digitale.
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