Artico, scoperto enorme giacimento di petrolio

Pozzo di estrazione.

Pozzo di estrazione.

: RIA Novosti
La notizia è stata annunciata da Rosneft. Secondo gli esperti potrebbe fornire il 20-30% di tutta la produzione russa di petrolio

Rosneft ha scoperto un giacimento di idrocarburi che potrebbe rivelarsi il più grande della piattaforma dell’Artico orientale. Secondo gli esperti entro il 2050 potrebbe fornire il 20-30% di tutta la produzione russa di petrolio. Restano alte infatti le aspettative da parte della compagnia: “Si tratta di un autentico colpo di fortuna e di un grande successo grazie al lavoro dei geologi e dei perforatori”, ha detto il portavoce di Rosneft Mikhail Leontiev.

Immenso il lavoro portato avanti sulla piattaforma. La compagnia aveva iniziato le perforazioni nell’aprile 2017 e il Presidente Putin aveva descritto il lavoro come la creazione di una “zona di petrolio e gas che, secondo dati preliminari, nasconde milioni di tonnellate di greggio”.

“Si crede che le estrazioni a livello industriale possano iniziare nel 2020-2021”, si legge sul giornale Kommersant FM. La questione principale, come sempre, è la relazione tra costi e forniture. La previsione a lungo termine annuncia una discesa dei prezzi del petrolio e in questo momento non è chiaro come procederanno le ricerche nell’Artico russo.

L’individuazione di questo giacimento è avvenuta durante le trivellazioni nella parte settentrionale del settore russo della piattaforma artica: Tsentralno-Olginskaya-1, nella baia di Khatanga, nel Mar di Laptev. Si tratta del primo deposito scoperto nell’Artico.

Attualmente Rosneft possiede 28 licenze sulla piattaforma, per una stima di 34.000 tonnellate di petrolio. L’80% delle aree di sfruttamento appartiene a imprese russe.

Negli ultimi anni si è svolta una grande battaglia per le risorse che si trovano sottoterra in questa parte del pianeta. Tre anni fa uno solo dei pozzi era stato stimato per un valore di 200 milioni di dollari. Ma non vi erano infrastrutture sufficienti e la stagione di navigazione nell’Artico durava solo due mesi all’anno. Ora le condizioni di navigazione e la tecnologia sono sicuramente cambiate e Rosneft e i suoi partner prevedono di realizzare nei prossimi cinque anni investimenti in questa zona pari a 8.400 milioni di dollari.

Si tratta di progetti che possono risultate molto cari, spiega Evgenij Nadorshin di PF Capital Consulting. “Potrebbero addirittura non essere vantaggiosi. Non c’è alcun dubbio sul grande potenziale di questi progetti ma al momento sono troppo lontani dall’orizzonte che in questo momento possiamo osservare”.

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie