Export verso la Russia in calo: -9,5% tra gennaio e maggio

Il volume delle importazioni nella Federazione nei primi cinque mesi del 2016 è sceso a 57.299 milioni di dollari, secondo i dati pubblicati dal Servizio federale russo delle dogane

Le importazioni in Russia sono calate del 9,5% nei primi cinque mesi dell’anno a seguito dell’embargo alimentare del Cremlino all’Occidente e delle sanzioni economiche occidentali nei confronti di Mosca, scattate per via della crisi ucraina. 

Il volume delle importazioni tra gennaio e maggio 2016 è sceso a 57.299 milioni di dollari, secondo i dati pubblicati dal Servizio federale russo delle dogane. 

L’interscambio commerciale tra Russia e Occidente non ha smesso di diminuire da quando due anni fa sono state adottate le sanzioni e le conseguenti controsanzioni: nel 2015 le importazioni in Russia sono diminuite del 36,4%.

Le importazioni di calzature si sono contratte di un 18,5%, mentre quelle di abbigliamento del 15,2%. Per quanto riguarda il settore agroalimentare, la caduta più pesante ha riguardato l’olio vegetale (19,7%), il tabacco (19,5%), la carne (11,5 %), le verdure (10,1 %), il pesce (9,5 %), i latticini (9,3 %), lo zucchero (8,4 %) e la frutta (7 %).

Nel frattempo il premier russo Dmitrij Medvedev ha annunciato la proroga di almeno un altro anno, fino alla fine del 2017, dell’embargo alimentare nei confronti di Unione Europea, Usa, Canada, Giappone, Australia e Norvegia.

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