Modelle in passerella alla Settimana della Moda di Mosca (Foto: Getty Images / Fotobank)
Si apre nel segno di un’assenza l’87esima edizione di Pitti Immagine Uomo, lo storico salone della moda maschile, in corso dal 13 al 16 gennaio a Firenze: la Russia ha infatti annullato la sua partecipazione come Guest Nation alla rassegna. Il forfait è arrivato attraverso una comunicazione ufficiale, diffusa a fine 2014 e firmata dai responsabili del Russian Fashion Council, che stavano lavorando al progetto Russia Guest Nation insieme a Pitti Immagine e al ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione. La decisione di non partecipare alla rassegna fiorentina è stata presa per due ragioni: le “note vicende valutarie, con il crollo del valore del rublo, che negli ultimi giorni si è svalutato ulteriormente, e la crisi economica che il Paese sta attraversando”. Fattori che “hanno compromesso la sostenibilità economica della partecipazione istituzionale russa a questa edizione di Pitti Uomo”.
Si tratta solo di un rinvio, come spiega a Rbth Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine: “Il progetto Russia Guest Nation era nato dalla collaborazione avviata lo scorso settembre con Aleksandr Shumsky, presidente e “anima” della Mercedes Benz Fashion Week Russia, che aveva già portato in Italia una delegazione di giovani stilisti russi in occasione di Open Russian Fashion, lo scorso settembre a Milano”.
Il salone fiorentino “doveva essere l’occasione per una replica, ma nel mese di dicembre la situazione dei cambi è peggiorata e non ci sono più stati i presupposti per portare avanti il progetto – sottolinea Napoleone -. Per questo abbiamo deciso di rinviare”. Due stilisti russi saranno comunque presenti con le loro creazioni a Pitti Immagine Uomo: si tratta di Grunge John Orchestra. Explosion e Sorry, I’m not.
“Il mercato russo resta comunque in sofferenza: nei mesi tra gennaio e settembre 2014 le esportazioni verso la Federazione di moda uomo (accessori esclusi) sono diminuite del 13,7%, il calo più rilevante tra i primi 15 Paesi clienti delle aziende italiane – precisa Napoleone -. Tutto questo mentre il trend generale dell’export di moda uomo è in crescita: il dato assoluto per i primi nove mesi dell’anno scorso è di un +4,9%”, con aumenti significativi su mercati come la Cina (+17,9%), la Gran Bretagna (+9%) e gli Usa (+7,8%). Il calo dell’export verso la Russia, chiarisce l’ad di Pitti Immagine, “non è dovuto alle sanzioni”, che nel settore della moda riguardano solo le forniture di prodotti tessili e di abbigliamento per le pubbliche amministrazioni, “ma al crollo dei consumi causato dalla perdita di valore della moneta”. Due fattori che hanno inciso pesantemente sulle esportazioni del Made in Italy verso la Russia: secondo le stime di Coldiretti, a novembre le vendite dei prodotti italiani nella Federazione sono crollate del 23,2%.
Se i settori più colpiti sono stati ovviamente quelli interessati dall’embargo, come l’agroalimentare, anche l’industria della moda ha subito i contraccolpi della crisi, con un calo del 15,2% per l’export di abbigliamento e accessori nei primi dieci mesi del 2014. Secondo l’analisi del centro studi di Sistema Moda Italia su dati Istat, tra gennaio e agosto 2014 l’export di moda italiana verso la Russia era sceso del 9,4%, con una particolare flessione per l’industria calzaturiera, che ha visto le esportazioni di prodotti finiti verso la Federazione calare (secondo Assocalzaturifici) del 17,5% in volume e del 21,4% in valore.
E questi dati non tengono ancora conto degli ultimi tre mesi dell’anno, proprio il periodo in cui l’economia russa ha frenato più bruscamente. “Il timore è che i numeri possano essere ancora più pesanti, proprio perché tra settembre e dicembre c’è stato un peggioramento della situazione – spiega Napoleone -. Per il 2015 la situazione sul mercato russo dovrebbe rimanere difficile, perché il Paese sta attraversando una congiuntura economica negativa: ma la prospettiva è di un miglioramento, perché di fasi congiunturali come questa ne abbiamo già viste in passato. Per la moda italiana la Russia resta un mercato molto importante”.
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