La borsa di Mosca registra il crollo peggiore dal 1995 (Foto: Ria Novosti / Sergei Kuznetsov)
Nuovo record negativo per il rublo. Nonostante la decisione della Banca centrale russa di alzare i tassi d’interesse dal 10,5% al 17 per cento (il rialzo più corposo dal 1998), la valuta russa ha toccato nuovi minimi storici. Con l’euro che ora è scambiato a oltre 100 rubli, mentre il dollaro è a quota 80.
"Questa decisione (il rialzo dei tassi, ndr) è stata adottata per la necessità di arginare in modo significativo la recente svalutazione e i rischi di inflazione”, ha fatto sapere la Banca centrale russa in un comunicato. La stretta monetaria, infatti, riduce la liquidità in circolo sui mercati e questo dovrebbe sostenere le quotazioni.
Ieri il rublo ha segnato un crollo di quasi il 10% contro euro e dollaro, dopo che il prezzo del petrolio ha sfondato al ribasso la soglia dei 60 dollari al barile per attestarsi intorno a quota 56 dollari. Senza che questo abbia fatto cambiare rotta all’Opec (il cartello dei Paesi produttori), intenzionato a mantenere inalterata la produzione.
Anche la Borsa di Mosca è in discesa libera e registra il peggior crollo dal 1995. L'indice Rts denominato in dollari è arrivato a cedere fino al 19%.
Pesa la forte dipendenza della Russia dalle materie prime energetiche e la convinzione diffusa sul mercato che le sanzioni occidentali danneggeranno l'economia della Federazione.
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