Fisco amico e facilitazioni burocratiche:

le Regioni russe puntano alle aziende italiane

Il tavolo dei relatori (Foto: Aleksandr Tarakanov)

Il tavolo dei relatori (Foto: Aleksandr Tarakanov)

Le mosse per attirare investimenti internazionali. Il presidente della Camera di Commercio Italo-Russa: "La Federazione resta un Paese amico dell’Italia. Anche se la situazione geopolitica è complessa"

Fiscalità di favore e facilitazioni burocratiche. Sono le due strade che numerose Regioni russe hanno deciso di percorrere per attirare investimenti internazionali. Del tema si è discusso nel corso di un roadshow organizzato a Milano dall'Asi (Agenzia per le iniziative strategiche). “Anche se la situazione geopolitica è complessa, la Russia resta un Paese amico dell'Italia, guarda a noi con grande interesse per la qualità dei nostri prodotti e vuole rafforzare i filoni di business”, ha spiegato Rosario Alessandrello, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa in apertura dei lavori. I progressi compiuti negli ultimi anni dalla Federazione sono evidenti: solo tra il 2013 e il 2014, il Doing Business Report (redatto dalla Banca Mondiale) segnala un balzo dal 92esimo al 62esimo posto per capacità di sostenere il mondo produttivo. “È un trend di assoluto rilievo, che apre nuove porte alle nostre imprese”, ha sottolineato Alessandrello, invitando le aziende italiane a guardare con fiducia al mercato russo, “dove si possono trovare occasioni di crescita che nella Penisola ormai scarseggiano”.

Il pubblico in sala, accorso per il roadshow organizzato a Milano dall’Asi, Agenzia per le iniziative strategiche (Foto: Aleksandr Tarakanov)

Sulla stessa linea il pensiero di Sergei Razov, ambasciatore russo in Italia: “Mantenere e rafforzare la collaborazione tra i due Paesi è la strada migliore per superare le difficoltà che stiamo vivendo”. Razov ha ricordato che nel 2013 l'interscambio tra la Federazione e l'Unione europea è cresciuto del 20%, con l'Italia che rappresenta il quarto Paese al mondo per volume degli affari sviluppati con l'estero. “Già oggi molte aziende italiane sono presenti in Russia”, ha sottolineato, “e altre arriveranno, grazie anche alla presenza di condizioni di favore in molte regioni. Ci sono opportunità di investimento non solo a Mosca e San Pietroburgo, ma anche nei territori distanti dai grandi centri, che si sono dotati di sistemi fiscali molto convenienti e hanno istituito strutture ad hoc per ridurre le incombenze amministrative di chi fa business”. Di questo si occupa, tra le altre cose, l'Asi, con il presidente Andrei Nikitin che ha sottolineato l'importanza di questo incontro, che consente di confrontarsi direttamente con i decisori politici delle varie Repubbliche russe. “Invito le aziende italiane a considerare con attenzione le opportunità di investimento nel nostro Paese, con la consapevolezza dei numerosi passi in avanti compiuti negli ultimi anni per semplificare la vita alle aziende”.

Tra i governatori presenti, da sottolineare l'intervento di Rustem Zakievich Khamitov, a capo della Repubblica del Bashkortostan, che ha presentato le caratteristiche del suo territorio, situato negli Urali: “Siamo il principale produttore di idrocarburi di tutta la Russia”, ha rivendicato. Vladimir Sergeevich Grudzev, governatore di Tula, si è invece soffermato sull'ottima dotazione infrastrutturale del territorio (a 100 chilometri da Mosca) e sulla presenza di personale specializzato, grazie anche alla presenza di istituti di formazione d'eccellenza. “Nei primi nove mesi del 2014 la nostra produzione industriale è cresciuta al ritmo dell'11%”, ha spiegato. “Vogliamo proseguire su questa strada, puntando con decisione sulle aziende internazionali, in primis quelle italiane”.

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