Circa un terzo della produzione russa è destinato all’esportazione (Foto: Photoshot / Vostok Photo)
La Russia impone il primo divieto all’esportazione dei prodotti nazionali. Si tratta del divieto temporaneo di vendita all'estero di pelle. Il Ministero dell'Industria e del Commercio ha chiarito che, in questo caso, il provvedimento non è legato alle sanzioni, ma solo al deficit interno.
Dal 1° ottobre 2014 la Russia imporrà il divieto all’esportazione di cuoio e di pelli semi-conciate. Questo provvedimento influenzerà le consegne in Italia e in un certo numero di altri paesi UE per un valore totale di 100 milioni di dollari. Anche la Bielorussia e il Kazakistan prevedono di introdurre un divieto simile alle proprie esportazioni.
Ad essere colpiti dalle restrizioni all'esportazione di pelle sono anzitutto i produttori italiani: secondo i dati FCS (Servizi Doganali Federali, ndr), l'anno scorso l'Italia è stata il principale paese importatore di prodotti di pelle semilavorata russa, per un valore di 70 milioni di dollari; piccole consegne sono state effettuate in Spagna, Polonia, Turchia e Hong Kong. Invece l'importazione di prodotti semilavorati in Russia non ha superato un milione di dollari.
A sostegno di questa decisione, in una nota esplicativa del Ministero dell'industria e del commercio, che ha redatto il documento, si fa riferimento alla scarsità di pelle semi-lavorata nel mercato interno. Circa un terzo della produzione è destinato all’esportazione e, dato che il prezzo delle materie prime russe è inferiore del 20-25% rispetto a quello del resto del mondo, il volume delle esportazioni è aumentato. Per questo, dal 1° settembre la Russia sospenderà gli acquisti pubblici di beni dell'industria leggera estera, come gli acquisti di scarpe straniere per i fabbisogni federali. Il volume in calo dei beni importati dovrà essere sostituito con la produzione interna e questo porterà all’aumento del consumo interno di pelle. Attualmente la domanda di materie prime è pari a 150 mila tonnellate l’anno.
Gli occhiali italiani che piacciono alla Russia
A metà luglio, il primo ministro russo Dmitri Medvedev si è pronunciato circa la possibilità che negli appalti pubblici vengano preferiti i produttori nazionali. "Il governo sostiene molte spese: per l'acquisto di beni e servizi vengono stanziati ingenti fondi del bilancio statale, e, naturalmente, è meglio che questi soldi vadano a costituire delle entrate per imprese nazionali”, ha affermato durante un incontro con il Vice Primo Ministro.
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