Brics, nasce la Banca per lo Sviluppo

La banca avrà un capitale da 100 miliardi di dollari, servirà a finanziare grandi progetti infrastrutturali congiunti (Foto: Photoshot)

La banca avrà un capitale da 100 miliardi di dollari, servirà a finanziare grandi progetti infrastrutturali congiunti (Foto: Photoshot)

La nuova sfida delle cinque economie emergenti passa per la creazione di un fondo di riserva monetario unico, analogo al Fondo Monetario Internazionale

La decisione principale presa dai paesi BRICS durante il summit riguarda la creazione di un fondo unico di riserva di valuta estera con un capitale di 100 miliardi di dollari: in sostanza, un istituto analogo al Fondo monetario internazionale il cui scopo sarebbe quello di aiutare i paesi BRICS a far fronte ad un’eventuale improvvisa mancanza di liquidità. Nonostante il fatto che la Russia si sia proposta di ospitare la sede della Fondazione sul proprio territorio, durante il vertice si è deciso invece di collocarlo a Shanghai. "Il fatto che un fondo analogo al FMI abbia sede in Cina ha un senso, poiché nel suo capitale la quota della Cina sarà pari al 41% mentre quella della Russia solo al 18%”, ha spiegato a RBTH il vicedirettore dell’Istituto Internazionale dell’Amministrazione e Gestione pubblica (IIPAM) Roman Andreeschev. Le quote del Brasile e dell’India saranno pari al 18% e quella del Sud Africa al 5%. In caso di un’eventuale carenza di liquidità un paese membro potrà ricorrere al fondo per fronteggiarla.

 
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Oltre al fondo, le parti hanno deciso di istituire la Banca di Sviluppo dei BRICS, che finanzierà progetti infrastrutturali nei paesi emergenti. Come è stato annunciato al vertice dal presidente russo Vladimir Putin, la Banca di sviluppo BRICS e il fondo di riserve monetario renderanno i paesi partecipanti al summit indipendenti dalla politica finanziaria dei paesi occidentali. Secondo il suo parere, questi istituti contribuiranno a rendere i paesi BRICS meno dipendenti dalla politica finanziaria "delle potenze occidentali".

In generale, Vladimir Putin ha fatto un appello ai paesi BRICS affinché rafforzino gli scambi e la cooperazione nel campo degli investimenti considerato l’inasprimento della concorrenza internazionale. Complessivamente la parte russa ha realizzato 37 progetti in vari settori: dall’alta tecnologia alla sfera umanitaria. In particolare, la Russia ha proposto di fondare l'Associazione Energetica dei BRICS, e di creare al suo interno la Banca ausiliare del combustibile e l'Istituto di politica energetica dei BRICS. Tuttavia, i dettagli di questi progetti non sono ancora stati resi noti.

 
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Prima dell’incontro, i leader hanno firmato anche altri documenti, come quello relativo alla cooperazione in materia di credito all'esportazione e l'assicurazione dei crediti all’esportazione dei paesi BRICS. "Uno dei risultati più importanti del summit brasiliano è stata la firma di un piano d'azione per la cooperazione commerciale ed economica tra la Russia e il Brasile. Le parti hanno convenuto sul raggiungimento a medio termine di un fatturato di 10 miliardi dollari nei due paesi”, dice l’esperto del Wild Bear Capital Victor Neustroyev. Tuttavia, a suo avviso, non è del tutto chiaro a favore di chi aumenterà il fatturato ma, molto probabilmente, la firma di questo documento consentirà alle imprese russe di integrarsi rapidamente nell'economia brasiliana. In particolare, si può parlare di progetti congiunti nel settore del petrolio e del gas. Inoltre, la società ferroviaria russa "Rossiyskiye jeleznye dorogi" intende impegnarsi nella costruzione di ferrovie in Brasile.

Effetto cumulativo

Tuttavia, secondo alcuni esperti, al momento il summit non ha portato a significativi risultati economici. "Dobbiamo essere realisti: attualmente i BRICS costituiscono per lo più una piattaforma di scambio di opinioni, una sorta di club”, sostiene Roman Andreeschev. Secondo lui, con il tempo, i BRICS potranno diventare un’organizzazione internazionale completa: la Russia si sta impegnando in questo senso, ma questo non sarà un processo rapido. Secondo il parere dell'esperto, solo dopo il definitivo consolidamento dei BRICS come organizzazione internazionale sarà possibile parlare dei benefici che le aziende russe riceveranno da questi vertici.

"Il recente viaggio del presidente in America Latina è un tentativo per neutralizzare gli effetti negativi che le sanzioni occidentali hanno avuto sull’economia nazionale e per favorire la cooperazione tra la Russia e lo stato latino-americano”, afferma l'analista di AKG “Gradient Alpha” Yegor Dvinyanin. Quest’ultimo sostiene che la Russia vuole che i membri dei BRICS e le altre economie emergenti si coalizzino per difendere i propri interessi di fronte gli Stati Uniti e altri paesi sviluppati. E a quanto pare, tale proposta ha avuto successo. A loro volta, gli accordi economici specifici presi durante la riunione dei leader dei paesi BRICS, come dice l'esperto, sono piuttosto destinati a dimostrare al mondo il rapporto di amicizia che lega i paesi dell'associazione e il fatto che le loro non sono chiacchiere vuote. "Per ora si tratta per lo più di una "dichiarazione di intenti", è ancora presto per parlare di progetti reali”, - aggiunge. Secondo l’esperto, il vertice rappresenta comunque un passo in avanti e i BRICS potrebbero diventare un centro di attrazione per tutti i paesi "insoddisfatti" della politica degli Stati Uniti e dei paesi sviluppati.

È interessante notare che il prossimo vertice si terrà dal 09 al 10 luglio 2015 a Ufa, in Russia (a 1.350 km da Mosca). Vladimir Putin ha promesso che le autorità russe, in qualità di organizzatori del summit, terranno conto delle nuove priorità individuate durante la presidenza brasiliana.

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